Ivan Zazzaroni, noto direttore del Corriere dello Sport, ha espresso un pungente commento dopo la recente sconfitta per 1-0 della Roma contro il Torino. L'analisi di Zazzaroni non è stata indulgente, evidenziando le carenze di una squadra che sembra aver smarrito la sua identità vincente. L'origine del suo discorso prende le mosse dalle parole pronunciate da Gian Piero Gasperini, allenatore della Roma, che ha tracciato un quadro delle strutture e del pubblico del club, sostenendo che sono meritevoli da Champions League, mentre sulle altre aree c'è ancora molto lavoro da fare.
Zazzaroni sottolinea che la Roma attuale dipende quasi esclusivamente dai suoi dispensatori di qualità: Paulo Dybala e Lorenzo Pellegrini. Pellegrini, in particolare, ha passato l'intera partita in panchina, limitandosi a incoraggiare i suoi compagni, un ruolo ridotto per un calciatore del suo calibro. Anche Mati Soulé viene menzionato: è un giovane promettente, ma non ancora pronto a trascinare una squadra del calibro della Roma.
Esaminando più a fondo i problemi della Roma, Zazzaroni individua una squadra sotto la pressione dell'UEFA, compito, questo, ritiene il giornalista, che rende il lavoro di Gasperini particolarmente arduo. Molte delle difficoltà si concentrano sul reparto offensivo, dove la creatività scarseggia. L'analisi coinvolge anche Dovbyk e il ruolo di Pellegrini, che secondo Zazzaroni avrebbero potenziale inespresso. L'incapacità di sfruttare le loro qualità dimostra le attuali difficoltà del tecnico.
Nonostante apprezzi da anni Gasperini, Zazzaroni si dice interessato a intravvedere le sue prossime mosse per risollevare le sorti del club. La fiducia e il seguito del gruppo nei confronti del tecnico sembrano però sostenuti, nonostante i risultati deludenti che non rispondono alle alte aspettative. La riflessione si conclude osservando che non serve recriminare per i giocatori che non ci sono più, come Rios, Fabio Silva e Sancho. Piuttosto si guarda avanti, sperando che profili come Bailey possano offrire nuove possibilità di recupero.
L'importanza di calciatori come Hermoso, Baldanzi, Dovbyk e lo stesso Lorenzo Pellegrini viene rimarcata. Sebbene non fossero nei piani iniziali dell'allenatore, essi rappresentano attualmente risorse preziose per una Roma in crisi, risorse che devono essere valorizzate al massimo se la Roma vuole davvero rialzarsi e rimanere competitiva nel panorama calcistico europeo.