L’approdo di Moise Kean a Firenze ha rappresentato un punto di svolta nella sua carriera. L’attaccante, nato nel 2000, ha già segnato 15 gol stagionali prima della fine dell’anno, dopo una stagione senza reti. "A Torino avevo perso la luce," ha rivelato Kean al Corriere della Sera, "ma a Firenze sono rinato. Gli infortuni dell'anno scorso mi avevano pesato molto, come anche la mancata opportunità di un trasferimento all’Atletico Madrid. È stata dura soprattutto dal punto di vista mentale. Ho scelto Firenze perché rispecchia la mia ambizione. L’orgoglio dei suoi tifosi e la passione per i colori della città mi hanno attratto. Firenze ha una lunga tradizione di grandi attaccanti, e Vlahovic mi ha supportato molto."
Riguardo Palladino, ha detto: "Ambizioso anche lui. Mi voleva al Monza già a gennaio scorso, ma non si è potuto fare. È più di un semplice allenatore per me."
Sul malore di Bove: "È stato spaventoso quando è crollato vicino a me. Per fortuna ora sta bene. Siamo un gruppo molto unito."
Parlando della Juventus: "Nessun rancore. Senza l'esperienza alla Juve non sarei dove sono ora."
Kean ha elogiato Tuchel per il suo tempo al Paris Saint Germain. "Tuchel mi ha dato fiducia quando Icardi si è infortunato e mi ha fatto debuttare subito. Alla mia seconda partita, ho segnato una doppietta al Parco dei Principi. La fiducia dell'allenatore è fondamentale nel calcio, la stessa che ora mi sta dando Palladino."
Sulla Nazionale: "È un onore. Competere con Mateo mi stimola. Ho scelto l’Italia perché ci sono nato, anche se le mie radici ivoriane rimangono importanti."
Infine, ha parlato del Viola Park e della squadra: "È un ambiente perfetto per fare bene. Abbiamo fame e voglia di continuare a crescere."
Fonte: tuttomercatoweb.com
