Kamaldeen Sulemana, l'attaccante ghanese dell'Atalanta, si rivela un ragazzo brillante, dentro e fuori dal campo. In una recente intervista, ha condiviso le sue impressioni sull'esperienza a Bergamo, il rapporto con l'allenatore Ivan Juric e le sue ambizioni per il futuro.
Sulemana si dice soddisfatto del suo inizio di stagione con l'Atalanta, sottolineando di essere grato per l'opportunità di giocare in un club così prestigioso e di apprezzare l'ambiente positivo che si respira a Bergamo. Tuttavia, è consapevole che ora non è più una sorpresa per gli avversari e dovrà trovare nuove strategie per continuare a sorprendere.
A differenza del suo compagno di squadra De Roon, che ammise di non sapere dove si trovasse Bergamo, Sulemana conosceva già la squadra per i suoi successi in Europa negli ultimi anni, avendo seguito le loro partite in Europa League e Supercoppa europea.
La qualificazione al prossimo Mondiale con il Ghana è motivo di grande orgoglio per Sulemana, che considera la Coppa del Mondo la competizione più importante e si sente fortunato ad avere la possibilità di giocarla per la seconda volta alla sua età.
Il rapporto con Ivan Juric è fondamentale per Sulemana, che lo considera l'allenatore perfetto per lui, sia dal punto di vista tattico che tecnico. Juric gli ha dato fiducia fin dal suo arrivo a Southampton e lo aiuta a trovare la posizione giusta in campo, sia in fase offensiva che difensiva. Sulemana si definisce uno studente di Juric e si fida ciecamente dei suoi insegnamenti.
Sulemana esprime gratitudine verso la famiglia Percassi e il ds Tony D’Amico per averlo scelto e gli avergli dato questa opportunità, sottolineando il suo desiderio di fare sempre di più per aiutare la squadra a raggiungere i suoi obiettivi.
Parlando delle differenze tra la Premier League e la Serie A, Sulemana evidenzia come il campionato italiano sia molto tattico e richieda una grande concentrazione, mentre la Premier League lo ha aiutato a crescere fisicamente.
Guardando al futuro dell'Atalanta, Sulemana è convinto che il meglio debba ancora venire e che la squadra abbia il potenziale per fare grandi cose in questa stagione.
Un aspetto che ha colpito i tifosi sono state le sue capriole dopo il gol alla Juventus. Sulemana rivela che i suoi genitori gli avevano sconsigliato di esultare in quel modo perché pericoloso, ma l'adrenalina del momento lo ha portato a farlo. Promette, però, di studiare una nuova esultanza, magari più sobria in caso di gol in trasferta, per rispetto verso i tifosi avversari. Ha imparato a fare le capriole alla Right to Dream Academy, dove praticava anche ginnastica.
Sulemana si sente un esempio per i giovani, credendo fermamente nel lavoro quotidiano e nella determinazione a non mollare mai.
Il passaggio dal Ghana alla Danimarca, al Nordsjaelland, è stato più semplice del previsto, grazie a un periodo di ambientamento graduale e alla presenza di alcuni compagni di squadra che già conosceva.
La scelta di utilizzare Kamaldeen sulla maglia è legata a una questione culturale, per evitare confusione con il nome di suo padre. In famiglia sono in sei: due fratelli e tre sorelle. Uno dei suoi fratelli gioca nella Premier League ghanese, mentre l'altro nella seconda divisione danese.
Al Mondiale del 2022, Sulemana è stato il giocatore con il picco di velocità più alto, raggiungendo i 35,7 km/h. Questo è dovuto sia a fattori genetici che all'allenamento, soprattutto durante il periodo in cui giocava con ragazzi più grandi di lui.
Sulemana confessa di preferire un assist a un gol, ma ammette di essere diventato più sicuro di sé sotto porta da quando è a Bergamo. Nel tempo libero, gli piace guardare partite di calcio, perché lo considera un modo per rimanere connesso alla passione che provava da bambino quando giocava per strada con gli amici. Il calcio, per lui, non è un lavoro, ma una passione da vivere con l'animo giusto.
Fonte: La Gazzetta Dello Sport