Tomori: "Il Milan è la scelta migliore!"

Il difensore del Milan ricorda lo scudetto 2022, esalta Leao e racconta i duelli con Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic

Tomori: Il Milan è la scelta migliore!

Fikayo Tomori, pilastro della difesa del Milan, ha ripercorso la sua esperienza in rossonero in una recente intervista, svelando aneddoti e ambizioni. Il difensore ha espresso la sua convinzione di aver fatto la scelta migliore per la sua carriera trasferendosi al Milan, ha elogiato le qualità di Rafael Leao, vedendolo come un potenziale candidato al Pallone d'Oro, e ha rievocato i ricordi indelebili della conquista dello scudetto nel 2022. Non sono mancati racconti sui duelli avvincenti con campioni del calibro di Cristiano Ronaldo e sull'impatto carismatico di Zlatan Ibrahimovic nello spogliatoio rossonero.

Tomori ha confidato di aver sempre desiderato un'esperienza professionale all'estero e, quando si è presentata l'opportunità di vestire la maglia del Milan, non ha avuto esitazioni. Nonostante le difficoltà iniziali legate al periodo del Covid-19, l'adattamento all'ambiente milanese è stato sorprendentemente rapido. "Se è stata la miglior scelta che potessi fare? Certamente", ha affermato il difensore. "Quando ho iniziato a giocare, ho subito percepito la passione e l'intensità con cui gli italiani vivono il calcio. Se giochi bene, ti trattano come il migliore che abbiano mai visto, come il re del mondo".

Dopo un periodo di prestito, la dirigenza rossonera, guidata da Paolo Maldini e Frederic Massara, ha manifestato la volontà di riscattare il suo cartellino. La decisione di Tomori è stata immediata e senza ripensamenti. "Verso marzo-aprile mi hanno chiesto se volessi rimanere", ha raccontato. "Pochi minuti dopo, il mio agente mi ha contattato dicendo che, se quella era la mia decisione, era già tutto fatto".

Nell'intervista, Tomori ha speso parole di grande ammirazione per Rafael Leao, sottolineandone il potenziale illimitato. "Potrebbe tranquillamente vincere il Pallone d'Oro. È alto, è forte, è veloce, sa dribblare. Ha tutto per essere uno dei migliori", ha dichiarato il difensore rossonero. Ha poi menzionato altri tre compagni di squadra nel suo personale podio dei migliori giocatori con cui ha condiviso lo spogliatoio al Milan. "In questa top 3 metto assolutamente Modric. Quando è arrivato, nessuno sapeva cosa aspettarsi, ma già dopo il primo allenamento avevamo capito tutto", ha rivelato. "Qualcuno, quel giorno, negli spogliatoi gli chiese se avesse mai perso la palla. La risposta era no, ovviamente. È incredibile, ma stiamo parlando di un Pallone d'Oro, questo è il livello". Tomori ha poi aggiunto: "Poi ci metto Reijnders. Quando guardo il City, lui è sempre nella posizione giusta per segnare, ma a volte la palla non gli arriva. Quando era al Milan si divertiva, troppo forte nello stretto. Poi c'è Theo, quando lui e Rafa partivano sulla sinistra c'era poco da fare. Theo non era uno che amava sprintare senza palla, ma con il pallone tra i piedi diventava velocissimo".

Ricordando le sfide più impegnative della sua carriera, Tomori ha citato Cristiano Ronaldo, affrontato ai tempi della Juventus. L'obiettivo principale era quello di non concedergli spazio e tempo per controllare il pallone. "Non potevo permettergli di toccare la palla prima di me, se lui ci arrivava prima era fatta", ha raccontato. "In Italia, comunque, si difende diversamente, ci sono stati pochi 1 vs 1 perché eravamo spesso in due su di lui". Un capitolo a parte è stato dedicato a Zlatan Ibrahimovic, definito "la persona più competitiva" che abbia mai incontrato. "Quando giocavamo con i ragazzi delle giovanili, voleva sempre che la palla gli venisse data perfettamente nei piedi, altrimenti poveri loro", ha spiegato parlando di Ibra. "Nei 5 vs 5 non accettava perdere, potevamo continuare a giocare finché la sua squadra non avrebbe vinto, altrimenti rientrava dentro gli spogliatoi furioso e faceva un casino. Se la sua mentalità è contagiosa? Si, certo".

Tomori ha dedicato un ampio spazio al ricordo dello scudetto vinto nel 2022, un trionfo inatteso, ma fortemente voluto e creduto all'interno dello spogliatoio rossonero. "Vincere la Serie A è stato incredibile, specialmente perché nessuno ci dava favoriti", ha raccontato. "Noi sapevamo che l'avremmo vinto, ma quando ce lo chiedevano rispondevamo sempre che guardavamo partita per partita e non ci pensavamo". La partita decisiva contro il Sassuolo è stata un momento indimenticabile: lo stadio esaurito già due ore prima del fischio d'inizio, tre tribune colorate di rossonero e l'invasione di campo finale. "Quando arrivammo allo stadio, due ore prima, lo stadio era già pieno", ha spiegato ripercorrendo quei momenti. "Al fischio finale tutti quanti invasero il campo, era pazzesco, ci abbracciavano e baciavano. Incredibile, per non parlare della parata in città".

Il difensore ha poi affrontato il tema della pressione che comporta indossare la maglia del Milan, un club con una storia gloriosa e una tradizione di grandi campioni. Il riferimento ai grandi del passato, da Maldini a Nesta, rappresenta un'asticella elevata con cui vengono costantemente valutate le sue prestazioni. "I fan hanno grandi aspettative da noi. Hanno visto Maldini, Nesta, Stam, Kaká, ecc. Hanno visto giocare tutti questi grandi giocatori", ha dichiarato Tomori. "Nella mia posizione hanno visto grandi difensori, quello è il loro standard. Si aspettano quello ad ogni partita".

Nel corso dell'intervista, Tomori ha anche parlato della nazionale inglese, rivelando un dialogo avuto con Thomas Tuchel e confermando la sua determinazione a guadagnarsi un posto in squadra. "È ovvio che vengono seguite molto di più le partite in Inghilterra, perché è anche più semplice per loro presenziare", ha detto. "Però no, non penso di non venire chiamato solamente perché sono in Italia, devo solo continuare così". Ha poi menzionato le squadre che vorrebbe affrontare, dal Barcellona al Psg, e ha ricordato le sfide già disputate contro Liverpool, Newcastle e Tottenham. Infine, ha espresso un parere sulla differenza tra Serie A e Premier League, spiegando come in Italia molte squadre affrontino le big con l'obiettivo primario di non perdere, mentre in Inghilterra ogni avversario scenda in campo per provare a vincere. "In Serie A è diverso, faccio un esempio: se a San Siro arriva il Pisa, loro giocano per non perdere", ha concluso Tomori. "Se il Sunderland va a giocare contro l'Arsenal a Londra, vuole vincere".

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Pubblicato Giovedì, 27 Novembre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Giovedì, 27 Novembre 2025

Marco P.

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