Apple si trova al centro di un'importante disputa legale dopo aver citato in giudizio il famoso blogger Jon Prosser per la presunta divulgazione di informazioni riservate riguardanti il design di iOS 26. Questo clamoroso caso, emerso il 18 luglio 2025, è frutto delle dichiarazioni pubblicate da Prosser sul suo popolare canale YouTube, dove ha rivelato dettagli del sistema operativo ben prima del suo annuncio ufficiale.
Secondo le accuse presentate da Apple, le rivelazioni di Prosser riguardavano informazioni ottenute illegalmente tramite un iPhone in fase di sviluppo, appartenente a un dipendente di Apple, Ethan Lipnik. La società sostiene che il dispositivo fosse stato hackerato da Michael Ramacciotti, un complice di Prosser in questa vicenda, utilizzando un sofisticato sistema di tracciamento per accedere al telefonino durante l'assenza di Lipnik. Ramacciotti avrebbe poi eseguito una videochiamata con Prosser, durante la quale ha mostrato la versione preliminare di iOS 26, compresa la sua innovativa interfaccia chiamata Liquid Glass.
Nelle sue dichiarazioni, Apple afferma che Prosser avrebbe offerto un compenso a Ramacciotti in cambio delle informazioni ottenute, registrando il contenuto della videochiamata e diffondendolo attraverso il suo canale. Questo non solo ha violato il Computer Fraud and Abuse Act degli Stati Uniti, ma ha anche portato all'accusa di appropriazione indebita di segreti commerciali. L'azienda californiana sostiene inoltre che almeno una persona abbia riconosciuto l'ambiente domestico di Lipnik nei video diffusi, informandolo successivamente dell'accaduto.
Le conseguenze di questa fuga di notizie sono state significative: il dipendente Lipnik ha perso il lavoro, mentre Prosser ha tratto profitto dalla pubblicità generata dai suoi video su YouTube. Apple chiede al tribunale un'ingiunzione adeguata, il risarcimento dei danni causati e pesanti sanzioni per l'intenzionale violazione dei segreti industriali.
Da parte sua, Prosser nega fermamente ogni addebito, affermando di non aver mai cercato intenzionalmente l'accesso a dispositivi non autorizzati né di essere a conoscenza della modalità con cui le informazioni sono state acquisite. La sua difesa insiste sul fatto che le accuse di Apple siano basate su presupposti erronei, cercando di minare la credibilità delle rivendicazioni legali.
Questa causa rappresenta una delle controversie legali più discusse di recente nel settore tecnologico, mettendo in luce le tensioni tra la protezione della proprietà intellettuale e la libertà di espressione dei creatori di contenuti digitali. Inoltre, il caso amplifica i dibattiti sulla sicurezza e privacy nell'era digitale, temi di crescente importanza per le grandi corporate come Apple. Mentre la comunità dei provveditori di notizie tecnologiche osserva con attenzione, l'esito del processo potrebbe avere ripercussioni a lungo termine sulla gestione delle informazioni riservate e sulle dinamiche tra colossi della tecnologia e influencer del web.