Microsoft guarda all'Europa con obiettivi ambiziosi per espandere la rete di data center nei prossimi anni. Entro il 2027, l'azienda intende oltre il doppio delle capacità attualmente disponibili, ma il cammino non è privo di ostacoli. In una recente nota, The Register ha riportato che Microsoft sta incontrando serie difficoltà a causa dell'elevata burocrazia e delle stringenti normative ambientali presenti nel vecchio continente.
Questo scenario nasce da una realtà in cui Microsoft si impegna a rafforzare il supporto verso le imprese europee, in special modo alla luce delle tensioni attuali con gli Stati Uniti su temi delicati come la protezione dei dati e l'affidabilità digitale. La prospettiva di aumentare la propria presenza dalle 100 strutture attuali a oltre 200 rappresenta non solo un'opportunità, ma anche una sfida significativa in termini di tempi e costi.
In Irlanda, ad esempio, regioni specifiche hanno posto un freno all'espansione infrastrutturale a causa della carenza energetica, in un contesto che promuove ampiamente le politiche "verdi". Questa potenziale barriera non è isolata, in quanto difficoltà simili emergono quando si tentano acquisizioni rapide di nuove capacità anche in altri paesi. Per Microsoft, la tempestività del mercato è cruciale. L'azienda ha stipulato numerose locazioni negli ultimi due anni, generando una pressione enorme per soddisfare le rigidissime richieste del mercato.
La lenta concessione dei permessi di costruzione obbliga Microsoft a ricorrere ad accordi temporanei di affitto per i nuovi siti. Questo approccio, sebbene pratico, è caricato da sfide significative a livello progettuale e burocratico. Una questione prominente risiede nell'approvvigionamento di energia, dato che la pianificazione relativa si estende fino a 18 mesi più del normale rispetto ad altri paesi. Questa lentezza è un ostacolo talmente rilevante che paesi come l'Irlanda rischiano di perdere investimenti a favore delle nazioni scandinave.
L'espansione dei data center non consente a Microsoft di raggiungere l'ambizioso target di emissioni nette zero fissato al 2030. Nel loro report di sostenibilità del 2025, la società ha evidenziato un aumento del 23,4% nelle emissioni rispetto al 2020, un dato non entusiasmante visto che il tasso dell'anno precedente aveva toccato quasi il 30%. La crescita accelerata nel campo dell'intelligenza artificiale e del cloud ha contribuito sensibilmente alla situazione attuale, rendendo i target inizialmente posti nel 2020 ancora più impegnativi e lontani dall'essere raggiunti. Il direttore della sostenibilità di Microsoft ha paragonato questi obiettivi a un viaggio sulla luna, implicando quanto siano ardui da centrare.
Ciononostante, l'azienda è soddisfatta per aver mantenuto un incremento modesto considerando un aumento del consumo energetico del 168% e una crescita del fatturato del 71% dal 2020. Sono stati firmati contratti per 19 GW di energia rinnovabile in 16 nazioni, adottando anche strutture di data center realizzate con materiali sostenibili come legno e cemento a basse emissioni di carbonio. Queste iniziative riducono l'impronta di carbonio addirittura del 65% secondo quanto sostiene l'azienda.