Scontro tra Titani: Trump e Musk in conflitto per un nuovo decreto

Scontro tra Titani: Trump e Musk in conflitto per un nuovo decreto

La nuova legge minaccia i profitti di Tesla, causando tensioni tra il magnate Elon Musk e l'ex presidente Trump

Il recente decreto firmato da Donald Trump, descritto come "grande e bellissimo", ha messo in seria difficoltà Tesla, minacciando una delle sue principali fonti di guadagno. Lo scontro tra l'ex presidente degli Stati Uniti e Elon Musk si è intensificato, poiché il provvedimento mira a cancellare le norme che consentivano alle case automobilistiche di vendere crediti di emissione per miliardi di dollari, un settore da cui Tesla traeva ingenti profitti.

Nonostante l’appoggio finanziario di oltre 250 milioni di dollari che Musk aveva fornito alla campagna elettorale di Trump, in segno di “gratitudine” il presidente ha firmato una legge che pregiudica il reddito della sua azienda. Infatti, la vendita dei crediti di emissioni rappresenta una parte cruciale del fatturato di Tesla, costituendo nel primo trimestre dell’anno un incremento del 35%, raggiungendo i 595 milioni di dollari. La vendita di tali crediti ha per altro mantenuto la società in attivo, con un utile netto di 409 milioni di dollari.

La firma di Trump, formalizzata il 4 luglio, ha portato l'azienda a trovarsi in una situazione complessa, dovendo affrontare un calo delle vendite e la revoca degli incentivi fiscali per l'acquisto di veicoli elettrici. Musk si è scagliato pubblicamente contro il decreto, definendolo una "vile abominazione", e ha minacciato di iniziare a supportare attivamente i congressisti che si oppongono al provvedimento.

Nella missiva, Trump non ha mancato di insinuare che la sopravvivenza di Tesla dipenda dalle sovvenzioni, provocando Musk con sarcastiche osservazioni sul suo possibile ritorno in Sud Africa. Di risposta, Musk ha manifestato un’aperta ostilità nei confronti delle misure, sottolineando quanto esse possano ampliare il deficit del bilancio federale degli Stati Uniti.

La cancellazione dei programmi federali di crediti per le emissioni include ora la soppressione del CAFE (Corporate Average Fuel Economy). Questa strategia è stata un veicolo fondamentale per Tesla per incassare vendendo crediti di emissioni alle case automobilistiche che altrimenti avrebbero dovuto pagare multe salate.

Le riscossioni da queste vendite, che a livello globale hanno generato 2,8 miliardi di dollari nel corso dell'ultimo anno, rappresentano circa il 39% delle entrate totali della società. Tuttavia, con la nuova legge, c'è un timore concreto che i produttori tradizionali rinuncino all'acquisto di questi crediti, in quanto i costi delle penalità sono stati azzerati.

In risposta alla situazione negli Stati Uniti, California si sta muovendo per impedire, attraverso azioni legali, che le sue iniziative in tema di crediti vengano annullate, essendo questo uno dei mercati principali per Tesla. Nel frattempo, Tesla continua a fortificare le sue alleanze internazionali, come dimostra l'accordo con case automobilistiche quali Stellantis, Ford, Subaru e altre, che potrebbe portare a ricavi superiori a 1 miliardo di euro.

Tesla non si limita ai veicoli elettrici e ai crediti di emissione; l'azienda è anche un leader nella produzione di pannelli solari e sistemi di stoccaggio energetico. La rete di circa 2600 stazioni di ricarica negli Stati Uniti rappresenta solo un aspetto delle loro operazioni. Nonostante ciò, la maggior parte di queste attività rischia di perdere il supporto federale, un punto critico è l’eliminazione del credito fiscale federale di 7500 dollari per l'acquisto o il noleggio di auto elettriche previsto per settembre.

A inasprire ulteriormente le difficoltà congiunturali c'è anche la tensione con la Cina, dovuta alla guerra commerciale, che potrebbe compromettere le catene di approvvigionamento di Tesla, riducendo l'accesso a materiali critici. La posizione di Musk nel DOGE a maggio ha limitato le sue capacità di intervento, ma il suo avvertimento di penalizzare politicamente i sostenitori del decreto non si è concretizzato. Alla fine, ben 50 senatori repubblicani su 53 hanno sostenuto la misura, grazie anche al fatto che include benefici sull'imposta sul reddito, guadagnandosi il favore di vari alleati di Musk nel mondo degli affari. Il voto finale in Congresso è passato lo scorso 3 luglio, portando il decreto nelle mani del presidente per la firma finale.

Pubblicato Domenica, 06 Luglio 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Domenica, 06 Luglio 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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