Cina e USA: scontro sugli HBM minaccia nuovi negoziati

Cina e USA: scontro sugli HBM minaccia nuovi negoziati

Pechino chiede la revoca delle restrizioni su chip cruciali, mentre Washington si trova in una posizione delicata tra politica commerciale e sicurezza tecnologica.

Le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti si intensificano ancora una volta, focalizzandosi sulla richiesta di Pechino di allentare le restrizioni americane sull'esportazione di memorie ad alte prestazioni HBM. Questa posizione viene ribadita in vista di un possibile incontro tra i Presidenti Xi Jinping e Donald Trump, come riportato dal Financial Times. Durante gli ultimi tre mesi, una delegazione cinese guidata dal Vicepremier He Lifeng ha incontrato tre volte il Ministro delle Finanze americano Scott Bessent per discutere il tema dei chip HBM. La Cina ritiene queste restrizioni particolarmente dannose per la crescita delle tecnologie di intelligenza artificiale, essenziali per colossi come Huawei e SMIC, già colpite dai divieti dell'amministrazione Joe Biden.

Le severe misure statunitensi sui chip HBM, ritenute "il più grande ostacolo" alla produzione di massa di chip di intelligenza artificiale in Cina, potrebbero ostacolare notevolmente lo sviluppo tecnologico del Paese. Gregory Allen del think tank CSIS ha sottolineato l'importanza degli HBM, che rappresentano circa la metà del costo dei chip AI avanzati, definendoli come parti cruciali della loro ingegneria. L'eventuale revoca delle restrizioni permetterebbe a Huawei di competere contro prodotti di giganti come Nvidia.

Un altro aspetto che alimenta il dibattito è l'uso cinese degli HBM per fabbricare chip i cui componenti logici provengono dalla taiwanese TSMC, potenzialmente violando le leggi statunitensi sull'esportazione. La situazione appare ulteriormente complicata dal fatto che il Ministero del Commercio USA ha sospeso l'introduzione di nuove restrizioni contro la Cina. Questa decisione crea tensione a Washington, aggravata dopo che Trump ha revocato il divieto sui chip H20 di Nvidia, progettati specificamente per il mercato cinese.

Il contesto politico e commerciale si arricchisce di ulteriori complicazioni, come dichiarato dall'Ambasciata cinese negli Stati Uniti che accusa Washington di "abuso del controllo delle esportazioni" per reprimere la Cina. Si rende quindi necessaria una maggiore vigilanza e azioni più rigide da parte del Bureau of Industry and Security del Ministero del Commercio USA.

Nel frattempo, Nvidia ha dichiarato che le schede grafiche da gioco vendute in Cina non necessitano di licenze di esportazione, tenendo a sottolineare che si rivolgono esclusivamente ai consumatori e agli ambienti accademici. Tuttavia, l'aumento dell'attività illegale, che include l'acquisizione non autorizzata di chip Nvidia per circa 1 miliardo di dollari, ha suscitato preoccupazione tra i regolatori statunitensi, mettendo sotto pressione l'ecosistema delle esportazioni di tecnologia avanzata. Questa situazione manifesta chiaramente la crescente complessità delle relazioni tra i due Paesi nel settore delle tecnologie avanzate, ponendo sfide significative a livello politico e commerciale.

Pubblicato Domenica, 10 Agosto 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Domenica, 10 Agosto 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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