Recentemente, le autorità francesi hanno avviato un'indagine penale relativa ad accuse di presunta manipolazione dell'algoritmo di X e di frode nell'estrazione dei dati. La società, guidata dal noto imprenditore Elon Musk, ha dichiarato lunedì che non intende conformarsi alle richieste della procura francese, che richiedeva dettagli sull'algoritmo di raccomandazione della piattaforma e l'accesso in tempo reale a tutte le pubblicazioni degli utenti.
Secondo X, i dati richiesti miravano a permettere agli esperti di analizzare le operazioni della piattaforma per rivelare quella che, nelle loro parole, sarebbe la verità su come X opera effettivamente. Tuttavia, l'azienda ha affermato di non essere a conoscenza di accuse specifiche mosse contro di essa e ha criticato l'indagine come una distorsione della legislazione francese a favore di interessi politici.
X ha sottolineato che la sua decisione di non conformarsi non è stata presa alla leggera, dicendo che si tratta di una scelta difficile ma supportata da fattori chiari. La piattaforma si sostiene che le accuse derivano da esperti prevenuti che avevano precedentemente partecipato a campagne contro X, cercando di dissuadere gli utenti dall'uso della piattaforma o dimostrando ostilità aperta verso di essa.
I due esperti incaricati di studiare l'algoritmo di X, David Chavalarias, direttore dell'Institut des Systèmes Complexes di Parigi, e Maziyar Panahi, leader nella piattaforma di intelligenza artificiale presso lo stesso istituto, sono stati nominati nel contesto dell'indagine. X ha espresso riserve sulle loro obiettività e sulla motivazione politica dietro l'inchiesta, affermando che la partecipazione di queste figure solleva notevoli preoccupazioni circa l'imparzialità dei procedimenti.
Nel frattempo, X è sotto l'occhio vigile dell'Unione Europea che sta conducendo un'indagine sul rispetto da parte della piattaforma della Legge sui Servizi Digitali (DSA). Questa normativa richiede alle piattaforme di combattere i contenuti illegali e la disinformazione, nonché di rispettare rigidi requisiti di trasparenza.
Questa situazione mette in evidenza un equilibrio delicato tra la necessità di regolamentare i contenuti digitali e la difesa del libero scambio di idee e informazioni, una questione centrale nel panorama tecnologico e legislativo dell'Unione Europea e oltre. Resta da vedere come queste tensioni si evolveranno e quale impatto avranno sul futuro della trasparenza delle piattaforme digitali, dell'innovazione e della libertà di espressione.