Europa smentisce Trump sui trattamenti iniqui alle aziende tecnologiche

Europa smentisce Trump sui trattamenti iniqui alle aziende tecnologiche

La Commissione Europea risponde con fermezza alle accuse di Trump: i regolamenti digitali non colpiscono solo le imprese americane

La Commissione Europea ha prontamente reagito alle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo le normative dell'UE in materia di servizi digitali. Trump aveva accusato, tramite il social network Truth Social, che le leggi europee fossero inique nei confronti delle aziende tecnologiche americane, equiparandole a forme di censura.

In un post pubblicato lunedì, Trump ha dichiarato l'intenzione di imporre ulteriori dazi e restrizioni all'export per tutti quei paesi dove sono in vigore tasse digitali o normative che impattano sugli interessi delle imprese tecnologiche statunitensi. L'ex presidente ha sostenuto che le tasse digitali e i regolamenti sui mercati elettronici siano concepiti per danneggiare o discriminare la tecnologia americana.

Le critiche dell'amministrazione Trump si sono focalizzate sull'EU Digital Markets Act (DMA) e sul Digital Services Act (DSA) dell'Unione Europea. Il DMA cerca di limitare l'influenza dei giganti tecnologici, mentre il DSA obbliga le grandi piattaforme online a contrastare i contenuti illegali e dannosi.

Martedì, la Commissione ha affermato che regolare le attività economiche è un diritto sovrano dell'UE e dei suoi stati membri. L'organismo ha confutato l'idea che le norme siano intese a colpire specificamente le imprese americane. Un portavoce del regolatore europeo ha sottolineato che le recenti decisioni prese nell'ambito dell'applicazione del DSA sono state rivolte contro la cinese AliExpress, Temu e TikTok. Inoltre, sono stati avviati accertamenti su X e Meta riguardo alla conformità ai requisiti del DSA.

Le accuse di censura da parte dei regolamenti europei sono state inoltre respinte dal rappresentante dell'UE, che ha specificato come la normativa non impone alle piattaforme di eliminare contenuti, bensì di rispettare le proprie condizioni d'uso. Tali condizioni definiscono ciò che non dovrebbe essere permesso sulle loro piattaforme. «Più del 99% delle decisioni sulla moderazione dei contenuti in Europa sono prese proattivamente dalle piattaforme stesse, basandosi sulle proprie condizioni d'uso», ha osservato il funzionario europeo.

Questa risposta decisa da parte dell'UE mette in evidenza la complessità delle relazioni transatlantiche nell'era digitale, dove il bilanciamento tra libero mercato e regolamentazione diventa critico per proteggere gli interessi nazionali senza ostacolare l'innovazione e la crescita globale. La questione delle normative digitali rimane un punto di frizione significativo e continuerà a essere un argomento centrale nei dialoghi internazionali sugli affari economici e tecnologici.

Pubblicato Mercoledì, 27 Agosto 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Mercoledì, 27 Agosto 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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