La società americana Fermi Inc. ha stretto un accordo per la costruzione di quattro grandi reattori nucleari destinati ad alimentare un campus di data center nella città texana di Panhandle, come riportato da Bloomberg. L'annuncio ha immediatamente fatto impennare le azioni della società del 9%. È interessante notare come Fermi, al momento, non generi alcun ricavo, ma sia determinata a impegnarsi nella realizzazione di uno dei tipi di centrali elettriche più complessi e costosi al mondo.
Negli Stati Uniti, nel corso di questo secolo, è stato portato a termine un solo progetto nucleare, Vogtle, in Georgia, che prevedeva la costruzione di due reattori. Tuttavia, anche questo progetto è stato completato con notevoli ritardi e superamenti dei costi preventivati. Fermi, tra i cui fondatori figura l'ex ministro dell'Energia Rick Perry, è attivamente impegnata nella ricerca di gigawatt per soddisfare la domanda in rapida crescita nel settore dell'Intelligenza Artificiale (IA). La società, con sede in Texas, è stata fondata all'inizio di quest'anno, ma dopo la sua quotazione in borsa il 1° ottobre, ha già raggiunto una capitalizzazione di circa 14 miliardi di dollari.
Per l'avvio del progetto, Fermi ha coinvolto la società sudcoreana Doosan Enerbility, che si occuperà, in particolare, della creazione dei corpi dei reattori, dei generatori di vapore e di altre apparecchiature critiche che richiedono tempi di produzione considerevoli. In precedenza, la società aveva annunciato l'intenzione di installare quattro reattori Westinghouse AP1000 di generazione III+, con una potenza di circa 1,1 GW. Inoltre, ha firmato un contratto separato con Hyundai Engineering & Construction, che contribuirà a costruire in Texas il data center "nucleare" HyperGrid.
Sebbene molte speranze negli Stati Uniti per una "rinascita nucleare" siano legate ai piccoli reattori modulari (SMR), l'ambizione di Fermi di competere nel campo della "grande" energia atomica non è una novità, anche se ad oggi si tratta del progetto più audace. È fondamentale ricostruire l'intera catena di approvvigionamento, dall'assunzione di lavoratori per la costruzione e la gestione di un progetto così importante, alla creazione di apparecchiature energetiche in un contesto di carenza globale di beni come i trasformatori.
È importante sottolineare che esistono anche altri progetti su larga scala per il rilancio dell'energia nucleare negli Stati Uniti. Constellation Energy sta lavorando al riavvio della centrale nucleare chiusa di Three Mile Island in Pennsylvania per un data center di Microsoft, mentre NextEra Energy, in collaborazione con Google, riavvierà una centrale nucleare in Iowa. Questi sforzi congiunti evidenziano una tendenza crescente verso l'utilizzo dell'energia nucleare per alimentare le infrastrutture digitali, in un'ottica di sostenibilità e affidabilità energetica.
La scelta di Fermi Inc. di investire in energia nucleare per alimentare i propri data center rappresenta una mossa audace e strategica. In un'epoca in cui la domanda di energia per l'intelligenza artificiale e altre tecnologie digitali è in costante crescita, l'energia nucleare offre una soluzione potenzialmente stabile e a basse emissioni di carbonio. Tuttavia, il successo di questo progetto dipenderà dalla capacità di Fermi Inc. di superare le sfide tecniche, economiche e regolatorie associate alla costruzione e alla gestione di centrali nucleari.
Il coinvolgimento di partner internazionali come Doosan Enerbility e Hyundai Engineering & Construction è un segnale positivo, in quanto apporta competenze e risorse preziose al progetto. Inoltre, l'esperienza di Rick Perry nel settore energetico potrebbe rivelarsi un vantaggio significativo per Fermi Inc., facilitando i rapporti con le autorità governative e la gestione delle complessità normative.
In conclusione, il progetto di Fermi Inc. rappresenta un'iniziativa ambiziosa che potrebbe contribuire a plasmare il futuro dell'energia per i data center. Se avrà successo, potrebbe aprire la strada a una nuova generazione di data center alimentati da energia nucleare, contribuendo a ridurre l'impronta di carbonio del settore digitale e a garantire un approvvigionamento energetico affidabile per le tecnologie del futuro.
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