Dopo 12 anni di attesa, un 40enne di origine romena è stato finalmente condannato in primo grado dal collegio penale, che ha esaminato una serie di episodi di violenza avvenuti tra luglio e novembre del 2013. Il caso riguarda un internet point, all'epoca gestito da un 33enne bengalese, che era diventato il bersaglio di una gang composta da sette romeni, tra cui quattro adulti e tre minorenni.
Negozio derubato e botte
Questo gruppo, compreso il 40enne, aveva terrorizzato il titolare dell'esercizio, utilizzando l'internet point gratuitamente e derubando il negozio senza mai pagare. Gli aggressori avrebbero ripetutamente picchiato il proprietario con pugni al volto e spinto la sua testa contro il bancone di vetro, minacciandolo di distruggere il negozio se avesse osato denunciarli alla polizia. Avevano anche minacciato di rivelare alle autorità che permetteva ai minorenni di giocare alle slot machine.
La situazione di prepotenza e intimidazione è proseguita fino al 27 novembre 2013, quando il titolare ha deciso di denunciare i suoi oppressori. Il processo ha subito un rallentamento a causa di un difetto di notifica, portando a un ritorno alla fase iniziale dopo essere arrivato fino all'appello.
Tuttavia, dopo questo ritardo che ha visto la giustizia prendere il suo corso per tutti gli altri imputati, il 40enne è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione per concorso in estorsione. L'uomo, assistito dall’avvocato Giuseppe Cutrona, sta ora valutando la possibilità di ricorrere in appello, in attesa di conoscere le motivazioni dettagliate della sentenza prevista tra novanta giorni. Nel frattempo, gli altri membri della gang hanno affrontato le loro sentenze e conseguenze legali attraverso i vari gradi di giudizio.
Fonte: corriereadriatico.it