Simone Scuffet, portiere di quasi 29 anni, ha una carriera che potrebbe sembrare un romanzo, ricca di colpi di scena e sfide. Ha indossato le maglie di club come Udinese, Como, Kasimpasa, Spezia, APOEL, Cluj, Cagliari e, recentemente, Napoli, squadra con cui ha fatto il suo esordio ieri.
Enfant prodige
Sin da giovane, Scuffet è stato considerato un enfant prodige del calcio, ma ha dovuto affrontare la pressione di questa etichetta, costatagli numerosi ripieghi e tentativi di rilancio. Un malinteso ha contribuito a dare vita a una narrazione fuorviante; non ha mai rifiutato l’Atletico Madrid per completare gli studi, ma questa versione lo ha accompagnato nel corso della sua carriera. La sua storia all'Udinese era promettente: titolare a soli 17 anni, sembrava destinato a diventare un portiere di riferimento, simile a Gianluigi Donnarumma. Tuttavia, un anno dopo, Scuffet si è ritrovato a vivere un periodo difficile, passando ai margini della squadra. Ha successivamente giocato in Turchia e Cipro, per poi rilanciarsi in Romania e, infine, a Cagliari, ma nemmeno lì è riuscito a trovare stabilità.
Parate decisive
A gennaio, ha accettato di essere inserito in uno scambio con Caprile, accettando il ruolo di vice del titolare Meret. Ieri, Scuffet ha letteralmente preso il campo in una situazione complicata: il suo debutto con la maglia del Napoli è avvenuto su uno dei terreni più impegnativi della Serie A, in un match critico nella corsa allo Scudetto. Ha appreso di dover giocare circa un'ora prima della partita, poiché la lista ufficiale inizialmente indicava Meret come titolare. Dopo un momento di assestamento, ha rapidamente ripreso confidenza con i pali. Nella ripresa, è diventato il protagonista dell'incontro, effettuando parate decisive.
In particolare, alla fine del match ha salvato un possibile pareggio per il Bologna, bloccando un colpo di testa di Holm e, in precedenza, aveva già frenato l'intesa offensiva dei giocatori avversari con altri interventi chiave.
Al termine dell'incontro, Scuffet ha commentato l'importanza del suo contributo: "Era una gara impegnativa. È stato facile inserirsi in questo gruppo. Lavoriamo bene, è un gruppo sano. La parata più difficile è arrivata alla fine, ma era fondamentale farsi trovare pronti in ogni momento del match, anche con interventi più semplici." La sua prestazione ha tenuto viva la speranza del Napoli nella corsa per il titolo, mentre Scuffet continua a vivere una carriera dalle mille vite.
Fonte: tuttomercatoweb.com