L'annuncio dell'ingaggio di Luciano Spalletti da parte della Juventus ha scosso il mondo del calcio, in particolare il cuore dei tifosi del Napoli. L'allenatore che ha riportato lo scudetto in riva al Golfo dopo un'attesa di oltre trent'anni si appresta a sedere sulla panchina della rivale storica, una scelta che ha generato un turbinio di emozioni contrastanti. Se da un lato c'è chi comprende la decisione come una scelta professionale, dall'altro serpeggia un sentimento di delusione, se non di vero e proprio tradimento, alimentato anche da dichiarazioni passate in cui Spalletti sembrava escludere un futuro sulla panchina bianconera.
Sui social media, termometro infallibile dell'umore popolare, il dibattito è infuocato. Molti tifosi partenopei, pur ammettendo una punta di amarezza, preferiscono concentrarsi sui successi ottenuti sotto la guida di Spalletti, riconoscendogli il merito di aver costruito una squadra vincente e di aver regalato un sogno a un'intera città. Messaggi di stima e gratitudine si alternano a commenti più critici, che ricordano le promesse di amore eterno verso la maglia azzurra e il tatuaggio celebrativo dello scudetto, ora percepito come un simbolo contraddittorio.
"Aveva detto che non avrebbe mai voluto giocare contro il Napoli, ma è un professionista. Ci sta che vada alla Juve. Noi abbiamo Conte, un po’ di maturità ci vuole", scrive un tifoso su X, cercando di stemperare la polemica. Altri, invece, non nascondono la propria amarezza, ricordando le parole di affetto e appartenenza pronunciate in passato da Spalletti: "Non è solo aver fatto parte della nostra storia e poi essere andato alla Juve. Mi riferisco alle dichiarazioni, alle parole dette", commenta un altro utente.
Non mancano, tuttavia, voci concilianti, che invitano a superare il campanilismo e a riconoscere il valore del tecnico toscano, a prescindere dalla sua prossima destinazione. "Ragazzi, basta con questo provincialismo. Anche noi abbiamo un gobbo in panchina", scrive una tifosa, riferendosi ad Antonio Conte, ex bandiera e allenatore della Juventus, ora sulla panchina del Napoli. Un parallelismo che sottolinea come nel calcio moderno le dinamiche professionali spesso prevalgano sui sentimenti e sulle rivalità storiche.
Il presidente del Club Napoli di New York, Rosario Procino, ha espresso apertamente la sua delusione, parlando di "tradimento" e sottolineando come la scelta di Spalletti contrasti con l'immagine di uomo legato alla città e alla squadra che si era costruito nel corso della sua esperienza napoletana. "L'ennesima dimostrazione che in questo mondo per soldi e fama si è pronti a tutto, persino rinnegare se stessi e i propri valori", ha dichiarato Procino, aggiungendo: "La delusione sta più nel vedere svanito quel personaggio simbolo di una squadra e una città che Spalletti aveva contribuito a creare con le sue parole e i suoi gesti".
La vicenda Spalletti-Juventus-Napoli è destinata a far discutere a lungo, alimentando il fuoco della rivalità tra le due tifoserie e aprendo un dibattito più ampio sul ruolo dei professionisti nel calcio e sul rapporto tra business, passione e identità. Resta da vedere come verrà accolto Spalletti allo Stadium e, soprattutto, come reagirà il pubblico del Maradona quando lo vedrà seduto sulla panchina avversaria. Una cosa è certa: il suo passaggio alla Juventus ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifosi napoletani, un misto di amore, rispetto e, forse, un pizzico di amarezza.
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