La stagione 2025/2026 del Torino è iniziata con sfide ardue e una forte aspettativa da parte dei tifosi per il tanto atteso riscatto in Serie A. Dopo una sconfitta iniziale con l'Inter, il Torino ha cercato di riorganizzarsi, guadagnando un prezioso punto in una partita intensa contro la Fiorentina. Questo inizio altalenante non ha scoraggiato i sostenitori granata, che credono fermamente nel potenziale della loro squadra sotto la guida dell'esperto tecnico Marco Baroni.
Baroni, una figura ben nota nel panorama calcistico italiano, con esperienze passate alla guida di club prestigiosi come la Lazio, ha delineato una visione chiara per la stagione. Ha dichiarato in un'intervista a Sky Sport: "Non sono uno che scommette sulla fortuna", manifestando il suo impegno per un lavoro rigoroso e costante. La sua filosofia è quella di valorizzare il duro lavoro e la disciplina come strumenti principali per migliorare le prestazioni, piuttosto che fare affidamento su situazioni fortuite.
La leadership di Baroni è stata particolarmente evidente nell'integrazione dei nuovi acquisti, tra cui spicca Ngonge, un giovane talento con una formazione formidabile nel Napoli, il club campione d'Italia. Ngonge porta con sé non solo una mentalità vincente, ma anche una notevole qualità tecnica, che sono elementi chiave secondo Baroni per il successo a lungo termine del Torino. L'allenatore vede in Ngonge non solo un promettente giocatore, ma un catalizzatore capace di influenzare positivamente il team con la sua maturità calcistica.
In un attacco che include giocatori del calibro di Simeone e Zapata, Baroni riconosce una combinazione promettente dalle potenzialità esplosive. Attendendo che entrambi i giocatori raggiungano la piena forma fisica, l'allenatore è fiducioso che il loro gioco coordinato possa trasformarsi in una delle principali armi segrete della squadra per questa stagione.
Tra i pali, il passaggio dal veterano Milinkovic-Savic al giovane Israel rappresenta un'interessante dinamica. Baroni ha espresso apprezzamento per Milinkovic, evidenziando quanto sia impegnativo sostituire giocatori di tale valore. Tuttavia, si dice fiducioso che Israel, già percepito come un futuro pilastro grazie al suo potenziale riconosciuto a livello nazionale, possa seguire le orme di grandi come Bremer, consolidando la sua posizione con qualità uniche.
Il cuore del centrocampo del Torino è strutturato attorno a giocatori versatili che Baroni valuta per le loro capacità distintive. Casadei è apprezzato per la sua capacità di attaccare gli spazi, mentre Ilic è fondamentale nella gestione dei ritmi di gioco, mantenendo la calma necessaria per dominare entrambe le fasi. La formazione di Baroni include, tra altri talenti, elementi promettenti come Anjorin e Asllani, che con le loro abilità di gestione del gioco sono destinati a essere cruciali per il successo della squadra.
I giovani come Ilkhan e Gineitis apportano ulteriore dinamismo alla squadra: Gineitis è particolarmente elogiato per la sua straordinaria mobilità, che potrebbe rivelarsi decisiva nelle partite future.
In sintesi, con una rosa che combina esperienza e nuovo talento, il Torino Calcio sta cercando di superare le difficoltà iniziali attraverso un approccio unito e una varietà di opzioni tattiche. L'obiettivo è chiaro e ambizioso: offrire prestazioni eccellenti non solo grazie alle abilità tecniche dei singoli giocatori, ma anche grazie a un approccio mentale vincente e determinato. Marco Baroni e la sua squadra nutrono grandi speranze per la stagione, con l'auspicio che i prossimi incontri riservino soddisfazioni a tutti i sostenitori e a chiunque sia parte integrante del club.