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Francesco Bagnaia, conosciuto affettuosamente come Pecco dai suoi fan, si trova attualmente in un momento critico della sua carriera in MotoGP. Dopo aver conquistato successi importanti nelle stagioni precedenti, la sua recente performance durante il Gran Premio dell'Indonesia ha sollevato interrogativi sul suo futuro. Il compito di riportarlo al successo ora spetta a Ducati, la scuderia per cui corre, con l'obiettivo di superare le difficoltà e riscoprire la via della vittoria.
La crisi di Bagnaia non è senza precedenti nel mondo del motociclismo, dove la pressione per eccellere è costante. Analogamente, anche il grande Marc Márquez ha attraversato fasi difficili durante la sua carriera. Come lui stesso ha affermato: "Se sei a terra, puoi saltare. Se sei più in basso, hai bisogno di essere tirato su". Questo pensiero riflette perfettamente la condizione attuale di Bagnaia, che richiede un supporto concreto per ritrovare la fiducia perduta.
Il ruolo della VR46 Academy, fondata dal leggendario Valentino Rossi, è cruciale in questa fase. Quinta essendo uno degli ambasciatori più rappresentativi della scuola, Bagnaia è uno dei piloti di maggior successo nella storia di Ducati. Questo perché è riuscito a vincere due campionati mondiali consecutivi, nel 2022 e nel 2023, nonché a lottare fino all'ultimo nei tornei del 2021 e del 2024. Tuttavia, le sfide si sono intensificate nella stagione corrente, e il team sembra faticare a fornire il supporto necessario.
L'ingegnere Gigi Dall'Igna, figura chiave nello sviluppo della potente Desmosedici, gioca un ruolo determinante non solo nei processi tecnici, ma anche nelle dinamiche sportive e politiche della squadra. In un contesto dominato da piloti eroici, la voce del tecnico è essenziale per guidare i cambiamenti necessari. Tuttavia, lo sfavore delle recenti inconsistenze di Bagnaia ha acceso tensioni latenti, che richiedono un approccio diplomatico per favorire una ripartenza.
Ducati, con il suo passato di eccellenza, non sempre riconosce che i modelli precedenti potrebbero essere più efficienti delle nuove versioni. Dopo una performance sfavillante nel 2024, il modello attuale non sembra riuscire a raggiungere lo stesso livello competitivo. Questo porta al timore che l'investimento nell'innovazione non stia dando i frutti sperati. Infatti, quando il manager della VR46, Uccio Salucci, ha rivelato che Bagnaia aveva testato la moto di Morbidelli, ciò ha scatenato una tempesta di dichiarazioni sui media.
Diverse ipotesi sono state avanzate: un errore di comunicazione o una sfida aperta da parte della VR46 verso Ducati. Anche se dichiarato come un lapsus, la situazione sottolinea la necessità di una chiara comunicazione e cooperazione nella squadra. Dall'altra parte, il manager Davide Tardozzi si è trovato a dover spiegare l'assenza di Bagnaia dalla stampa dopo il GP, sottolineando la sua fragilità attuale e la necessità di lasciarlo lavorare in tranquillità per prepararsi al meglio per il prossimo appuntamento, a Phillip Island.
Il recente arretramento della squadra e il crollo delle aspettative, nonostante l'infortunio di Márquez, si sono trasformati da festeggiamento a incubo per Ducati. Per Marquez, servono solo tempo e pazienza per riprendersi, ma per Bagnaia la sfida è più complessa: ci vuole un intervento concreto e una riconciliazione tra i vari ego in gioco per sanare le ferite mentali e ritrovare quel passo necessario a ricollocarlo tra i grandi del motociclismo. Con un approccio più equilibrato e un team unito, il ritorno alla gloria di Bagnaia è ancora possibile
Fonte: Motorsport
