La battaglia legale tra McLaren Racing e Alex Palou ha raggiunto il culmine presso l'Alta Corte di Londra, con la presentazione delle memorie conclusive dopo cinque intense settimane di udienze. Al centro della contesa, la richiesta di risarcimento danni da parte della scuderia britannica, che ammonta a quasi 20 milioni di dollari, a seguito della decisione del campione in carica della IndyCar Series di rimanere con il team Chip Ganassi Racing anziché unirsi alla Arrow McLaren. La vicenda, che ha scosso il mondo del motorsport, solleva interrogativi significativi sulle dinamiche contrattuali e le aspettative nel settore.
Secondo i documenti depositati in tribunale, la McLaren sostiene che la scelta di Palou ha generato perdite finanziarie considerevoli, che si riflettono in mancati introiti da sponsorizzazioni, oneri salariali e performance sportive compromesse. L'ammontare complessivo richiesto è precisamente di 19.570.578 dollari, cifra al lordo di interessi e tasse. Nel dettaglio, la McLaren quantifica i danni in diverse voci: 1.312.500 dollari per gli stipendi del pilota, 7.266.902 dollari per le spese di sponsorizzazione di base con NTT, 500.000 dollari per l'aumento annuale da parte di General Motors, 5.839.809 dollari per altre sponsorizzazioni IndyCar, 548.490 dollari per le sponsorizzazioni di Formula 1 e, infine, 4.102.876 dollari per le performance sportive mancate.
La McLaren motiva la richiesta di risarcimento evidenziando il valore commerciale e sportivo che l'ingaggio di Palou avrebbe rappresentato per il team. Secondo il team legale della scuderia, la presenza del pilota spagnolo nella formazione Arrow McLaren, per un periodo di tre o quattro anni, avrebbe esercitato un forte potere attrattivo nei confronti degli sponsor, generando un significativo ritorno economico. Tuttavia, la difesa di Alex Palou contesta fermamente la richiesta di risarcimento, sostenendo che non sussistono basi legali per avanzare tale pretesa. Il team legale del pilota spagnolo accusa la McLaren di averlo indotto in errore riguardo alle sue reali possibilità di ottenere un posto in Formula 1, circostanza che avrebbe influito sulla sua decisione di rimanere con Chip Ganassi Racing. Inoltre, la difesa di Palou sottolinea che la McLaren ha mitigato parte delle sue perdite assumendo il giovane pilota Nolan Siegel, che ha preso il posto dello spagnolo nella struttura IndyCar. Gli avvocati di Palou sostengono che l'ingaggio di Siegel ha permesso alla McLaren Indy di compensare, in tutto o in parte, le perdite subite a causa della presunta violazione contrattuale.
Mentre si attende il verdetto finale dell'Alta Corte di Londra, la vicenda McLaren-Palou continua a tenere banco nel mondo del motorsport, alimentando il dibattito sulle responsabilità contrattuali e le aspettative dei piloti e delle scuderie. Indipendentemente dall'esito della causa, è evidente che questo caso avrà un impatto significativo sulle future negoziazioni contrattuali e sulle strategie di gestione dei talenti nel settore.
Nel frattempo, Alex Palou continua a concentrarsi sulla sua carriera in IndyCar, dove si è affermato come uno dei piloti più talentuosi e competitivi del panorama attuale. Dopo aver vinto il campionato nel 2021, lo spagnolo è determinato a riconquistare il titolo e a dimostrare il suo valore in pista, lasciando alle spalle le controversie legali. La McLaren, dal canto suo, prosegue il suo percorso in Formula 1 e IndyCar, con l'obiettivo di tornare ai vertici delle classifiche e di competere per la vittoria in ogni gara. La scuderia britannica ha investitoNotizie su entrambi i campionati, con l'obiettivo di rafforzare la sua presenza e di attrarre nuovi talenti e sponsor.
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