Il mondo del tennis è spesso teatro di tensioni e rivalità, e l'ultima polemica in ordine di tempo vede protagonista Nick Kyrgios, tennista australiano noto per il suo talento tanto quanto per le sue dichiarazioni fuori dal campo. Fermo da luglio 2025 a causa di un infortunio, Kyrgios non ha perso l'occasione per lanciare frecciate al collega Andy Murray e, indirettamente, a Jannik Sinner.
In un'intervista al podcast ‘Unscripted‘, Kyrgios ha espresso il suo disappunto nei confronti di Murray, reo di non aver accettato di partecipare al suo podcast. "È sempre stato un mio grande sostenitore. Una volta ha notato i segni sul mio corpo e mi ha chiesto cosa fossero. Cercava di consigliarmi, di aiutarmi. Ancora oggi gli sono molto grato per tutto ciò che ha fatto. Ora non so nemmeno se lo considererei ancora un amico, forse solo un collega. Prima eravamo molto più uniti. È stato una delle persone che mi ha sostenuto di più in quel periodo, ma ora non parliamo quasi più - ha spiegato Kyrgios -. Volevo che fosse ospite in un episodio, ma si è mostrato troppo distaccato. Avrei voluto dirgli: ‘Fratello, trova un po’ di tempo'". Queste parole rivelano un certo risentimento da parte di Kyrgios, che sembra percepire un allontanamento da parte di Murray, un tempo considerato un amico e un mentore.
Ma le critiche di Kyrgios non si sono fermate a Murray. Il tennista australiano ha anche espresso il suo parere su Carlos Alcaraz, giovane talento spagnolo che sta dominando la scena mondiale. "Per come sta procedendo la carriera di Alcaraz, penso che possa farcela a superare i 24 Slam di Djokovic. Ne ha già vinti sei a soli 22 anni, ne sta vincendo due all’anno per cui sta procedendo bene verso il record di Novak”. Queste parole, sebbene siano un elogio ad Alcaraz, possono essere interpretate come una frecciatina a Jannik Sinner, attuale numero uno al mondo, che negli ultimi tempi ha faticato a tenere il passo dello spagnolo.
Il futuro di Nick Kyrgios è ancora incerto. Il tennista australiano ha confermato la sua intenzione di partecipare ai prossimi Australian Open, ma ha lasciato intendere che potrebbe trattarsi del suo ultimo torneo. "Probabilmente giocherò l’Australian Open, in un modo o nell’altro. Voglio salutare il torneo almeno un’ultima volta - ha concluso il nativo di Canberra -. Ritiro nel 2026? Non lo so ancora. So cosa serve per competere a quel livello e non so se il mio corpo riuscirà a reggere quella fatica”. Queste parole lasciano presagire un possibile ritiro nel 2026, anche se Kyrgios non ha ancora preso una decisione definitiva. La sua carriera è stata caratterizzata da alti e bassi, da momenti di grande talento ad altri di difficoltà fisica e mentale. Resta da vedere se il tennista australiano deciderà di continuare a competere o se preferirà dedicarsi ad altri progetti.
La vicenda di Kyrgios e Murray, così come le sue dichiarazioni su Alcaraz e Sinner, ci offrono uno spaccato del mondo del tennis, fatto di rivalità, ambizioni e, a volte, anche di polemiche. Un mondo in cui i campioni sono costantemente sotto pressione, costretti a confrontarsi con le aspettative del pubblico e dei media. E in questo contesto, anche un semplice podcast può diventare motivo di scontro e di discussione.