US Open, la sfida invisibile: nuvole di cannabis a Flushing Meadows

US Open, la sfida invisibile: nuvole di cannabis a Flushing Meadows

L'odore di marijuana pervade i campi da gioco, sollevando preoccupazioni tra i tennisti professionisti

Attorno ai campi di Flushing Meadows, noti per ospitare il prestigioso US Open, nell'aria si avverte un odore inconfondibile che ha suscitato discussioni tra giocatori e pubblico. L'odore di cannabis, permesso dalla nuova legislazione dello stato di New York, che ha depenalizzato l'uso di droghe ricreative nel 2021, è divenuto una presenza costante durante le partite e le sessioni di allenamento. Questo è un cambiamento significativo per molti tennisti, che ora trovano questa situazione come una distrazione durante le loro performance professionali.

Emblematica è la dichiarazione del tennista norvegese Casper Ruud, che ha descritto l'esperienza di giocare con questo odore come qualcosa di sgradevole. Ruud, come molti altri, deve adattarsi a questa nuova realtà: "Non è il mio odore preferito, ma dobbiamo adattarci", ha affermato prima di affrontare Sebastian Ofner nel suo match di debutto. Tuttavia, le sue preoccupazioni non sono un'eccezione. In precedenza, anche Alexander Zverev aveva paragonato l'atmosfera di Flushing Meadows a un salotto di Snoop Dogg, noto per il suo amore verso la marijuana, sottolineando il persistente odore avvertito.

La nuova normativa, che permette di fumare marijuana in qualsiasi luogo dove è consentito fumare il tabacco, è vista da molti come un aspetto problematico del torneo. Le regolamentazioni particolari dello stato di New York rappresentano una sfida invisibile per il campo, una questione evidenziata anche dalle atlete Maria Sakkari e Rebeka Masarova in precedenti edizioni. Maria Sakkari ha osservato come il pubblico americano si stia adattando lentamente a queste nuove norme comportamentali, generando, a volte, esiti imprevedibili per gli eventi sportivi.

Nonostante i disappunti espressi rispetto agli odori avvertiti, un cambiamento di questa legge sembra essere alquanto improbabile. Gli atleti sono ora costretti ad accettare questa situazione come parte integrante della loro competizione sul suolo americano. New York, nota per la sua adesione a politiche all'avanguardia, non è certo nuova a decisioni di questo tipo. I tornei che si svolgono nella Grande Mela devono dunque confrontarsi con le nuove realtà che emergono da tali scelte legislative. Nel frattempo, i giocatori si vedono costretti a mantenere alta la loro attenzione sul gioco, anche sotto l'influenza di una nube aromatica che caratterizza il panorama sportivo moderno.

Questa situazione apre un dibattito più ampio su come bilanciare le libertà individuali con le regolamentazioni sportive. La presenza di marijuana durante eventi sportivi di questo calibro mette in discussione le dinamiche che regolano l'interazione tra politica, pop culture e sport professionistico. La domanda che molti si pongono è come questi elementi possano convivere senza compromettere uno degli spettacoli sportivi più iconici al mondo.

Pubblicato Martedì, 26 Agosto 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Martedì, 26 Agosto 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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