Ritardi nel megaprogetto di Trump negli Emirati: Preoccupazioni globali

Il colosso dei data center negli Emirati: frenato da attriti politici e concorrenza globale

Ritardi nel megaprogetto di Trump negli Emirati: Preoccupazioni globali

La visita di maggio del presidente Donald Trump in diversi paesi del Medio Oriente è stata accompagnata dall'annuncio di un colossale progetto: la costruzione del più grande data center al di fuori degli Stati Uniti, situato negli Emirati Arabi Uniti (EAU). Questo centro di elaborazione dati, progettato per consumare fino a 5 GW e ospitare circa 2,5 milioni di acceleratori di calcolo Nvidia, avrebbe dovuto rappresentare un punto di svolta nel panorama tecnologico globale. Tuttavia, sono ormai trascorsi quasi cinque mesi dall'annuncio e l'iniziativa non ha ancora preso il via, suscitando preoccupazioni sia tra i funzionari statunitensi che tra gli attori del settore, tra cui il CEO di Nvidia, Jensen Huang.

Il rinomato The Wall Street Journal ha riportato che la stasi del progetto sta sollevando interrogativi non solo negli ambienti governativi statunitensi, ma anche tra i vertici di Nvidia, il più grande fornitore mondiale di acceleratori di calcolo per l'infrastruttura dell'intelligenza artificiale. La situazione economica e tecnologica attuale vede Nvidia in una fase di grande richiesta sul mercato, con un recente accordo multimiliardario con OpenAI per un valore di 100 miliardi di dollari, i cui dettagli prevedono il ritorno di una parte significativa dei fondi direttamente nelle casse di Nvidia.

Vista la continua crescita della domanda globale, la capacità di Nvidia e dei suoi partner di soddisfare le richieste per gli acceleratori a livello mondiale è ora messa alla prova, posizionando il Medio Oriente quasi in secondo piano rispetto ad altre regioni concorrenti. Nel contesto geopolitico complesso, fonti interne suggeriscono che il segretario al commercio degli Stati Uniti, Howard Lutnick, stia esercitando pressioni su Nvidia affinché garantisca priorità ai clienti americani.

Nell'ambito del mega-progetto negli EAU, OpenAI avrebbe dovuto essere il principale utilizzatore delle capacità computazionali pianificate, integrando queste risorse nell'architettura del più ampio progetto Stargate. Se i ritardi attuali dovessero continuare, sia Nvidia sia le posizioni degli Stati Uniti in quel settore del Medio Oriente potrebbero indebolirsi ulteriormente, fornendo spazio per l'entrata di aziende cinesi nel mercato. Queste aziende hanno già dimostrato interesse nel consolidarsi nel settore della tecnologia dell'intelligenza artificiale nella regione.

In passato, le nazioni del Medio Oriente hanno accettato di cedere all'inclusione di componenti cinesi nei loro sistemi a favore di rifornimenti americani, spinti da pressioni politiche statunitensi, ma se gli impegni promessi dagli Stati Uniti non saranno mantenuti, ciò potrebbe portare a un cambio di rotta. La situazione rende i paesi della regione più vulnerabili, poiché l'affidabilità degli accordi e delle forniture statunitensi è messa in discussione.

Pubblicato Venerdì, 03 Ottobre 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Venerdì, 03 Ottobre 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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