Tensioni alle stelle: Trump sfida la Cina con nuovi dazi

Trump minaccia ulteriori restrizioni commerciali mentre la Cina introduce limiti all'export. Un bivio cruciale per le due economie dominanti

Tensioni alle stelle: Trump sfida la Cina con nuovi dazi

Recentemente, le restrizioni commerciali imposte dalla Cina sono state al centro dell'attenzione delle autorità statunitensi, scatenando forti reazioni che hanno portato l'ex presidente americano Donald Trump a promettere non solo un 100% di dazi aggiuntivi sui prodotti cinesi, ma anche una limitazione dell'export di tutto il software critico dagli Stati Uniti. Queste misure dovrebbero entrare in vigore a partire dal 1 novembre.

Inoltre, Trump ha minacciato di cancellare un atteso incontro con il leader cinese, Xi Jinping. Il malcontento del presidente americano deriva dall'intenzione cinese di introdurre, a sua volta, vasti limiti all'export, colpendo quasi ogni prodotto realizzato, e in alcuni casi anche non prodotti, dagli Stati Uniti, a partire dal 1 novembre.

Tuttavia, Trump ha ammesso che potrebbe rinunciare all'imposizione dei nuovi dazi, se la controparte cinese si asterra dalle previste restrizioni sull'export di minerali delle terre rare. La possibilità di un incontro tra i due leader rimane aperta fino alla fine del mese, in un tentativo di evitare che le nuove misure diventino operative.

Se gli Stati Uniti decideranno di imporre, dal 1 novembre, i dazi promessi da Trump, molte categorie di beni cinesi subiranno un aumento di prezzo del 130%, leggermente minore rispetto al 145% di cui si minacciava in precedenza, quando le negoziazioni commerciali tra i due Paesi non erano ancora iniziate. A seguito delle dichiarazioni di Trump, le azioni delle società americane hanno registrato la fuga più significativa degli investitori degli ultimi sei mesi, con l'indice S&P 500 che ha perso l'incremento settimanale, scivolando del 2,7% - il peggior calo giornaliero dal 10 aprile. L'indice Nasdaq 100 è sceso del 3,5%.

Queste reazioni sono conseguenza di una serie di azioni reciproche tra le due nazioni, volte a intensificare le restrizioni nel commercio estero. La Cina ha aumentato le tasse sulle navi americane nei porti marittimi e avviato un'indagine antitrust nei confronti del produttore di chip Qualcomm. Ha inoltre ripreso a utilizzare i metalli delle terre rare come strumento di pressione sugli Stati Uniti. La maggior parte di queste modifiche dovrebbe entrare in vigore l'8 novembre, lasciando ancora spazio ai due leader per risolvere le differenze.

Trump ha anche manifestato l'intenzione di colpire le infrastrutture portuali cinesi, introducendo un dazio del 100% sulle gru portuali e sui caricatori. Inoltre, sono previsti limiti all'importazione in Cina di aerei e dei relativi pezzi di ricambio. Se i cambiamenti proposti saranno approvati, l'attrezzatura di carico importata dagli Stati Uniti subirà un dazio del 150%. Gli Stati Uniti sono stati i primi a proporre dazi aggiuntivi sui mezzi navali di produzione cinese.

I delegati del commercio estero americano sono preoccupati che un'escalation della disputa con la Cina possa minacciare il progresso raggiunto nelle trattative sulle esportazioni di semi di soia in Asia. Vietnam e Cambogia hanno già abbassato le tariffe d'importazione sui semi americani, ma con la Cina potrebbero sorgere problemi che influenzerebbero negativamente i business degli agricoltori statunitensi.

Il tema dei metalli delle terre rare è stato centrale nei negoziati tra Stati Uniti e Cina sin dalla primavera di quest'anno, e il cessate il fuoco raggiunto ha consentito agli USA di continuare a ottenere questa importante risorsa dall'economia cinese. Giovedì, le autorità cinesi hanno indicato che ci sarà un controllo più rigido sull'esportazione di minerali delle terre rare e dei prodotti che li contengono, e anche sull'export di macchinari destinati alla loro lavorazione ed estrazione.

Non è ancora chiaro quale sia il software critico specificato nei divieti proposti da Trump. Il presidente ha espresso delusione per le recenti azioni di Pechino, dato che nei precedenti sei mesi le relazioni tra i due Paesi sembravano evolversi positivamente. Anche altri Paesi hanno ricevuto avvertimenti simili dalle autorità cinesi, causandone un forte risentimento, come spiegato da Trump. Questo si è rivelato particolarmente frustrante per lui, poiché stava cercando di risolvere un conflitto in Medio Oriente nello stesso periodo.

Pubblicato Sabato, 11 Ottobre 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Sabato, 11 Ottobre 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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