Il gigante della birra giapponese, Asahi Group Holdings, ha recentemente affrontato una situazione critica: un attacco informatico ha interrotto le operazioni di diversi suoi reparti nel paese del Sol Levante. Questo incidente ha causato importanti disagi, bloccando non solo il sistema di gestione degli ordini, ma anche il servizio di consegna e il supporto al cliente. In particolare, né il call-center né il servizio di assistenza sono stati accessibili al pubblico. L'origine dell'attacco non è ancora chiaramente determinata, ma attualmente l'azienda sta conducendo indagini approfondite per risolvere la situazione il più rapidamente possibile.
Asahi è uno dei principali produttori di birra del Giappone, coprendo circa un terzo del mercato nazionale. Fondata all'inizio del XX secolo, l'azienda si è evoluta nel tempo fino a occupare un ruolo di primo piano non solo a livello locale, ma anche a livello internazionale. L'azienda conta più di 30.000 dipendenti e produce annualmente 100 milioni di ettolitri di bevande, pari a 10 miliardi di litri. Secondo le proiezioni, nel 2024, i ricavi di Asahi potrebbero raggiungere i 20 miliardi di dollari.
Oltre alle operazioni nazionali, Asahi gestisce unità anche in Europa, Oceania e nel Sud-Est Asiatico. Il portfolio del gruppo include brand prestigiosi come Peroni, Pilsner Urquell, Grolsch e Fullers, tutti molto apprezzati e con ampia diffusione mondiale. Tuttavia, fortunatamente, l'attacco informatico si è limitato ad influenzare esclusivamente le operazioni giapponesi.
L'annuncio sul sito web del produttore conferma l'impatto dell'attacco, sottolineando che fino ad ora non sono emerse prove di compromissione o perdita di dati personali dei clienti o altri dati sensibili. "Al momento, Asahi Group Holdings, Ltd. sta affrontando un malfunzionamento di sistema causato da un attacco informatico, che ha influenzato le operazioni in Giappone. Al momento, non ci sono conferme riguardo perdite di dati personali o informazioni relative ai clienti a terze parti," si legge in una dichiarazione ufficiale dell'azienda.
L'azienda ha espresso le sue più sentite scuse ai clienti e ai partner commerciali per gli inconvenienti causati da questo attacco, assicurando che sono in corso sforzi incessanti per individuare la causa del problema e ripristinare il funzionamento delle unità colpite. Secondo una nota del sito BleepingComputer, l'attacco informatico ha avuto inizio attorno alle 7:00 ora locale giapponese, corrispondenti a circa le 1:00 in orario di Mosca, il 29 settembre.
Rimangono opachi molti dettagli cruciali sull'attacco, inclusa la possibilità che si tratti di un ransomware, ovvero un virus informatico che cifra i dati chiedendo un riscatto per sbloccarli. In questo contesto, Asahi non ha rilasciato dichiarazioni su eventuali richieste da parte degli aggressori né su possibili azioni di crittografia effettuate sui dati aziendali. Al momento, nessun gruppo noto per la diffusione di ransomware ha rivendicato la responsabilità di questo specifico attacco, aumentando le speculazioni sul possibile mandante dell'incursione virtuale.
L'attacco subito da Asahi rappresenta un ulteriore esempio di come le aziende globali siano vulnerabili agli attacchi informatici e dell'importanza capitale di rafforzare le misure di sicurezza informatica per contrastare tali minacce. Mentre le indagini proseguono, gli esperti di sicurezza suggeriscono che la prevenzione e una rapida risposta ai segnali di allerta rimangono le chiavi per minimizzare i danni derivanti da simili incidenti in futuro.