Secondo un'indagine condotta dal sito tedesco Heise.de, i truffatori hanno trovato un metodo per alterare i dati FARM (Field Accessible Reliability Metrics), che fino ad ora venivano considerati affidabili per monitorare l'usura dei dischi rigidi, rendendo più difficile rilevare l’effettivo utilizzo precedente dei supporti.
Fino a poco tempo fa, il confronto tra le ore di funzionamento registrate nei dati SMART (Self-Monitoring, Analysis, and Reporting Technology) e quelle nei valori FARM era considerato un metodo efficace per valutare l'usura dei dischi. Tuttavia, i truffatori sono riusciti a manipolare i dati FARM, vanificando questa possibilità di verifica.
Di conseguenza, gli acquirenti devono adottare nuove strategie per individuare eventuali frodi. Una delle alternative è analizzare le ore di funzionamento delle singole testine del disco. Un altro approccio consiste nell'esaminare i log di sistema: se il registro degli errori o quello dei test automatici risulta già pieno, potrebbe essere un segnale che il disco è stato utilizzato intensivamente prima della vendita.
Oltre ai dati di funzionamento, ci sono altri indizi che potrebbero suggerire che un disco rigido usato venga venduto come nuovo. Per esempio, un disco dovrebbe arrivare al cliente finale entro sei mesi dalla produzione. Se la data di fabbricazione è significativamente più vecchia rispetto alla data di acquisto, potrebbe trattarsi di un prodotto ricondizionato o già utilizzato.
Un altro aspetto da controllare è la presenza dell'etichetta frontale con il numero di serie e il codice a barre. La mancanza di questa etichetta può rappresentare un campanello d'allarme. Anche le etichette sulla parte superiore degli HDD possono essere contraffatte, e un metodo efficace per verificarne l'autenticità è scannerizzare il codice QR con uno smartphone. Di solito, il codice a barre dovrebbe indirizzare direttamente al sito di verifica della garanzia Seagate, con il numero di serie già precompilato. Se invece l'utente è costretto a inserire manualmente il numero di serie, l'etichetta potrebbe essere falsa.
I primi casi di frode sono emersi a fine gennaio, quando diversi acquirenti hanno segnalato che gli hard disk della serie Exos acquistati online erano in realtà unità usate. In seguito, sono stati riscontrati anche casi simili su HDD IronWolf. Le indagini suggeriscono che molte di queste unità provengano da ex data center o farm cinesi, in particolare quelle che operavano nel "farming" della criptovaluta Chia. Durante il picco di popolarità di Chia, la domanda di HDD è aumentata drasticamente, causando carenze di scorte e un aumento dei prezzi. Con il calo della redditività, molte di queste farm hanno cessato l'attività e hanno immesso sul mercato numerosi dischi rigidi usati, alcuni dei quali avevano accumulato tra le 15.000 e le 50.000 ore di utilizzo prima di essere rivenduti come nuovi, con i registri interni manipolati per nascondere l'effettivo stato di usura.
Seagate ha negato ogni coinvolgimento nella frode e ha avviato un'indagine per chiarire i casi segnalati. L'azienda ha inoltre affermato che la maggior parte di questi dischi rigidi proviene da fornitori OEM o cloud provider, che non sono direttamente implicati nella contraffazione.