Un uomo, che in un recente passato si trovava in una situazione finanziaria estremamente difficile con debiti che ammontavano a 150.000 euro, ha visto la sua condizione notevolmente migliorata. Attualmente, il suo debito è sceso a soli 30.000 euro, e con questa riduzione, ha potuto anche salvaguardare la sua casa. La svolta è arrivata giovedì scorso, quando il Tribunale di Lecce ha emesso una sentenza che omologava il piano di ristrutturazione dei debiti, riconoscendo le particolari circostanze che lo hanno portato a questa situazione.
Considerato con attenzione il contesto dell'uomo
I giudici hanno considerato attentamente il contesto in cui l’uomo si trovava, in particolare l’impatto devastante del gioco d’azzardo nella sua vita, accentuato dalla grave malattia di un familiare. Questa situazione lo aveva costretto a viaggiare in diverse città italiane, sostenendo tutte le spese per cercare assistenza medica per il suo parente, il che aveva contribuito a complicare ulteriormente la sua situazione economica.
Pressione insostenibile
In un primo momento, le banche e gli istituti finanziari avevano offerto un certo grado di aiuto, ma col passare del tempo, le rate dei prestiti erano aumentate, e la pressione economica divenne insostenibile. Le rate cominciarono a superare il 60% del suo stipendio mensile, mentre lui si sforzava di proteggere la propria famiglia dalle preoccupazioni finanziarie.
Vicino al baratro
Purtroppo, questo ha creato un ambiente favorevole alla sua dipendenza dal gioco, portandolo sempre più vicino al baratro. La sua situazione è cambiata quando ha preso l’iniziativa di chiedere aiuto a una psicoterapeuta, con l'intento di affrontare questa crisi. Il piano di ristrutturazione dei debiti, redatto dall’Organismo di composizione della crisi del Comune di Casarano, ha fornito le basi per il suo riscatto.
Riconosciuta la buona fede
La Corte ha riconosciuto la sua buona fede e la mancanza di colpa grave o frode riguardo alla sua condizione di sovraindebitamento. Infatti, le somme ricevute dai creditori erano state utilizzate in gran parte per coprire le spese legate alla malattia oncologica del familiare convivente.
Grazie a questa sentenza di omologa, l’uomo è ora tenuto a restituire solo il 20% del totale del suo debito e, cosa ancora più rilevante, ha potuto evitare il rischio di perdere la sua abitazione. Questa vicenda testimonia non solo la possibilità di un nuovo inizio, ma anche l'importanza di affrontare le difficoltà economiche con l’aiuto di professionisti e avvocati competenti.
Fonte: lecceprima.it