Il Tribunale di Reggio Calabria ha recentemente segnato una tappa importante nella sua lotta contro le attività illegali legate alle scommesse online, giungendo alla conclusione del processo Gambling, uno dei casi più complessi condotti dalla Procura Antimafia. Questo processo ha visto emettere due pesanti condanne e, parallelamente, ha portato all'assoluzione di ventuno imputati, confermando la delicatezza e complessità delle accuse portate avanti nel corso delle udienze.
Sono stati condannati rispettivamente a dieci e sette anni Antonino Alvaro e Cristian Fortunato, ritenuti colpevoli di reati connessi alle scommesse illecite e con legami con la criminalità organizzata. La decisione del tribunale ha incluso anche la confisca dei beni appartenenti a questi due principali imputati.
D'altro canto, la sentenza ha portato a una serie di assoluzioni che riguardano i dirigenti della società maltese Betsolution, Domenico Lagrotteria e Alessandro Ciaffi, nonché un nutrito gruppo di agenti e collaboratori, tra cui Cosimo Apice, Giancarlo Apice, Silvio Baione, Gaetano Cipolla, Giovanni Cipolla, Francesco Dattola, Marianna Nava, Francesco Ollio, Ubaldo Ruggeri e Francesco Sergi. Anche Mario Vardé, Giovanni Ciarfaglia e Davide Taher sono stati liberati dalle accuse.
Numerosi altri imputati, come Francesco Giardino, Vincenzo Giuliano, Giuseppe Marcianò, e Giovanni Maringolo hanno visto decadere le accuse per prescrizione, una circostanza spesso frequente in procedimenti di tale portata e durata. Il caso si è concluso con l'ordine di restituire i beni sequestrati a questi e a molti altri implicati.
Uno spunto di notevole interesse è la figura di Mario Gennaro, il primo collaboratore di giustizia proveniente dal settore del gioco, le cui dichiarazioni avevano inizialmente sostenuto gran parte dell'accusa. Tuttavia, molte delle sue affermazioni non hanno retto sotto l'esame rigoroso del tribunale.
Domenico Lagrotteria, assolto, ha espresso sollievo e una certa soddisfazione, definendo questo esito come la fine di un “percorso doloroso iniziato il 22 luglio 2015”. Egli ha evidenziato come il verdetto dimostri l'inesistenza di legami tra la sua attività e la criminalità organizzata. Ha voluto ringraziare pubblicamente il suo team legale, composto dagli avvocati Daniela Agnello e Giuseppe Milicia, per la loro difesa competente, oltre ai commercialisti Antonio Miani e Gianluca Cascioli per l'aiuto nelle questioni fiscali e tributarie.
Infine, Lagrotteria ha rivolto un ringraziamento al Pubblico Ministero Stefano Musolino. Secondo Lagrotteria, l'approccio del PM ha garantito il rispetto delle regole e la possibilità di riprendere l'attività lavorativa con trasparenza, confermando un iter giudiziario che non si è limitato alla ricerca del colpevole, ma che ha effettivamente contribuito al ristabilimento della legalità e della giustizia nella comunità.