Sci. La Fis impone air bag obbligatorio per discese e superG

Sci. La Fis impone air bag obbligatorio per discese e superG

Dopo il dramma Lorenzi, una svolta per la sicurezza

A partire da questa stagione, l'airbag, dispositivo di protezione della schiena utilizzato principalmente dai motociclisti, diventerà obbligatorio per tutti gli atleti che partecipano alle gare di discesa libera e di SuperG. Il Consiglio della Federazione Internazionale di Sci (Fis) ha ufficialmente approvato questa modifica regolamentare, già anticipata in precedenza. 

Il dramma di Matilde Lorenzi

Nel contesto, si è ricordato l'appello della famiglia di Matilde Lorenzi, giovane campionessa italiana tragicamente scomparsa durante un allenamento, per una maggiore sicurezza nella pratica dello sci. Il padre Adolfo Lorenzi dichiarò che, per il funerale, non desideravano fiori, ma avrebbero preferito raccogliere fondi per promuovere un progetto che coinvolgesse università e aziende, mirato a migliorare la sicurezza per i giovani sciatori. Il triste evento di Matilde potrebbe aver contribuito ad accelerare l'introduzione dell'obbligo dell'airbag, inizialmente solo raccomandato dalla Fis. 

Ora è ufficiale

Già a giugno, la Federazione si era espressa a favore, ma ora la norma è ufficialmente nel regolamento. Pertanto, da questa stagione 2024/25, tutti gli atleti delle discipline di velocità dovranno indossare l'airbag, a meno che non ci siano problemi di adattamento fisico che ne limitino l'efficacia. Il segretario generale della Fis, Michel Vion, ha sottolineato che la salute degli atleti è una priorità non negoziabile. L'adozione degli airbag fa parte di un approccio globale per ridurre il rischio di infortuni gravi, che include anche la conoscenza delle condizioni meteorologiche, la configurazione del tracciato e l'uso di attrezzature adeguate, come indumenti resistenti ai tagli e attacchi intelligenti. La Federazione si impegna ad adottare tutte le misure necessarie per tutelare la salute e il benessere degli atleti.

Fonte: ansa.it

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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