Medhi Benatia, attuale direttore sportivo dell'Olympique Marsiglia ed ex difensore della Roma, si è aperto in un'appassionata intervista con il Corriere dello Sport, riportando alla luce il legame speciale e duraturo che lo unisce alla Capitale. Sebbene la sua avventura sul campo con la Roma sia stata breve, durando solo una stagione, Benatia racconta come l'esperienza vissuta, marcata da tifosi appassionati, luoghi iconici e un'atmosfera unica, abbia lasciato un'impronta indelebile nel suo cuore.
Nei suoi dialoghi con i giocatori di Marsiglia, Benatia ama condividere il fascino di Roma, una città che, secondo lui, non conquista solo con la sua storica bellezza, ma anche attraverso un ricco patrimonio emotivo percepibile nei suoi colori e odori caratteristici, che definisce con il motto "Amor vincit omnia".
Ricorda con grande affetto la frequentazione dell'ufficio dell'allora direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini. Ogni visita era un'opportunità per discutere della prossima partita e delineare con precisione quella che poteva essere la prestazione della squadra. Tuttavia, il mancato rinnovo contrattuale fu una ferita aperta: un periodo di grande delusione che non ha intaccato comunque la stima nei confronti di Sabatini e del suo successore, Ricky Massara. Benatia ricorda di aver contattato Massara per congratularsi con lui, nonostante il suo iniziale scetticismo riguardo all'approdo alla Roma.
Una delle sue ambizioni come direttore sportivo è quella di portare al Marsiglia giocatori di talento, tra cui Manu Koné, che era al Borussia durante i suoi tentativi di ingaggiarlo. Benatia ha riconosciuto abilmente la superiorità delle negoziazioni della Roma che, con decisione, è riuscita ad assicurarsi il giovane talento. "Manu è veramente un gran bel giocatore", ha affermato, manifestando la sua ammirazione per la versatilità e il potenziale di Koné.
Nel ripercorrere queste esperienze, Benatia non manca di sottolineare come il calcio sia innanzitutto una questione di legami profondi e passione incrollabile, in grado di trascendere anche le delusioni più amare. La sua è una storia di continui incroci tra passato e presente, un viaggio dove i sentimenti restano vividi, e gli errori alimentano nuovi capitoli professionali e personali.
Oggigiorno, convertito in un abile manager calcistico, Benatia non perde occasione di raccontare le metafore calcistiche di Roma ai suoi giocatori, trasmettendo un'eredità di affetto e insegnamenti che continuano a riecheggiare tra le vie della Città Eterna e oltre... un amore che, come dice lui, "non si affievolisce, ma si fortifica con il tempo".