Il ritorno di Maurizio Sarri alla guida della Lazio si sta rivelando più complicato del previsto. La squadra biancoceleste, attualmente al dodicesimo posto in Serie A, ha collezionato solamente due vittorie fino ad ora. Diversi fattori hanno contribuito a questo inizio di stagione al di sotto delle aspettative, tra cui gli infortuni che hanno decimato la rosa. Tuttavia, la questione più preoccupante riguarda il mercato. Come noto, il club non ha potuto effettuare acquisti durante la sessione estiva, costringendo il tecnico a fare affidamento sui rientri dai prestiti e sui riscatti.
Emergono ora dettagli interessanti sugli accordi tra Sarri e la Lazio. Il tecnico, infatti, aveva firmato un primo contratto senza essere a conoscenza delle restrizioni che avrebbero colpito il club. Si trattava di un accordo biennale con opzione per il 2028. In seguito, una volta scoppiato il caso del blocco del mercato, Sarri ha siglato un nuovo contratto triennale secco, mantenendo invariato l'ingaggio di 2,5 milioni di euro. Questa mossa è stata interpretata come un tentativo di compensare il tecnico per il torto subito.
Nonostante ciò, la situazione attuale è tutt'altro che serena. I rapporti tra Sarri, il direttore sportivo Fabiani e il presidente Lotito sembrerebbero tesi, e la finestra di mercato di gennaio potrebbe ulteriormente complicare le cose. La Lazio non sa ancora in quali condizioni potrà operare sul mercato tra qualche mese. Le ipotesi sul tavolo sono due: uscite per ogni entrata (alle stesse cifre) oppure un mercato aperto, con il rischio però di appesantire le casse del club. Quest'ultima opzione sembra poco percorribile, considerando che al 30 settembre 2026 la soglia ricavi-spese dovrà rientrare nel 70%.
Il nome più caldo per rinforzare la squadra è quello di Lorenzo Insigne, un pupillo di Sarri ai tempi del Napoli. Il tecnico vorrebbe volentieri averlo in rosa. Indipendentemente dall'ex Toronto, che arriverebbe a parametro zero, Lotito punta a monetizzare dalle cessioni. Il club potrebbe fare a meno di Mandas e forse di Isaksen, mentre il tecnico sarebbe disposto a cedere Castellanos e Tavares. Chi sceglierebbe i sostituti? Al momento, la questione rimane aperta e il dialogo tra i tre protagonisti è fondamentale per pianificare il futuro e risollevare la stagione. A giugno, poi, si faranno le valutazioni definitive: se ci saranno garanzie, Sarri potrebbe anche restare. Altrimenti, il "Comandante" e la Lazio rischiano di separarsi per la seconda (e forse ultima) volta.
La situazione attuale della Lazio è complessa e richiede un'attenta riflessione da parte di tutte le componenti del club. Il blocco del mercato ha indubbiamente penalizzato la squadra, ma le tensioni interne e le incertezze sul futuro non fanno che aggravare la situazione. Sarà fondamentale trovare un equilibrio e una strategia condivisa per affrontare le sfide che attendono la Lazio nel corso della stagione.