Mike Maignan
, il portiere del
Milan
, si è schierato al fianco del compagno
Adrien Rabiot
in una discussione accesa riguardante la decisione di far disputare il match tra Milan e
Como
a
Perth
, in
Australia
. L'argomento ha sollevato polemiche ferventi, accendendo un dibattito che coinvolge vari esponenti del mondo del calcio. Maignan, intervenendo dal ritiro della nazionale francese prima della partita contro l'Islanda, ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla crescente priorità data agli aspetti finanziari nel calcio moderno. "Concordo completamente con Rabiot - ha dichiarato Maignan -. È incredibile come oggi si pensi soprattutto ai profitti, trascurando altri fattori importanti."
La decisione di disputare una partita di
Serie A
all'estero ha sollevato perplessità non solo tra i giocatori. Anche l'allenatore della
Lazio
,
Maurizio Sarri
, si è unito al coro di critiche. Sarri ha evidenziato come l'aspetto finanziario non debba superare i valori fondamentali del calcio: "Adrien ha perfettamente ragione, non si può mettere sempre il denaro al primo posto." La sua osservazione è stata un chiaro monito contro una narrazione finanziaria che sembra offuscare altri valori dello sport.
La scelta di giocare a Perth viene vista come una perdita per i tifosi locali, che non avranno l'opportunità di assistere dal vivo a un incontro così importante. Maignan ha sottolineato che la perdita di una gara in casa è una delusione significativa non solo per i giocatori, che perdono così il supporto diretto del loro pubblico, ma anche per tutta l'atmosfera che riesce a creare una partita giocata nel proprio stadio.
Adrien Rabiot
ha già manifestato, in precedenza, il suo sconcerto definendo la mossa "totalmente assurda". Ha portato alla ribalta la questione dei calendari, già fitti di impegni, e delle conseguenze fisiche che questi grandi spostamenti possono avere sulla salute dei giocatori. Rabiot ha messo in luce le difficoltà relative al viaggiare tra continenti per una semplice partita, che potrebbe essere svolta facilmente in Italia, tenendo conto dei chilometri che i giocatori devono coprire.
L'argomento è stato poi amplificato dai sindacati dei calciatori, come l'
Aic
e l'Assocalciatori francese, che sostengono le posizioni espresse dai calciatori stessi. Le loro dichiarazioni riflettono una crescente inquietudine sulla direzione che sta prendendo il calcio, dove l'aspetto economico sembra prevalere sulle tradizioni e sulla logica organizzativa del gioco.
La partita
Milan-Como
a Perth è un chiaro esempio di come il calcio stia cercando di espandere i propri confini al di fuori dell'Europa, in cerca di nuovi mercati e opportunità. Tuttavia, questo cambiamento non è percepito positivamente da tutti. I critici sostengono che la globalizzazione del calcio debba essere equilibrata con il rispetto delle origini del gioco e maggiormente in sintonia con le esigenze dei tifosi e degli stessi atleti.
In conclusione, sebbene la decisione sia stata presa con l'obiettivo di promuovere il calcio italiano all'estero, essa solleva questioni importanti su quale direzione voglia prendere questo sport. L'opposizione di figure influenti come Maignan e Rabiot, affiancate da allenatori e sindacati, dimostra che il dibattito è tutt'altro che chiuso e che potrebbe avere ripercussioni significative sulle future scelte di organizzazioni sportive di tutto il mondo.
