Besxar e SpaceX: fabbrica di chip orbitale, una rivoluzione

Startup di Washington punta a produrre semiconduttori nello spazio, sfruttando il vuoto e la purezza dell'orbita terrestre. Accordo con SpaceX per 12 lanci di test

Besxar e SpaceX: fabbrica di chip orbitale, una rivoluzione

La startup Besxar di Washington ha annunciato un accordo con SpaceX per ben 12 lanci, finalizzati a testare la produzione di semiconduttori in condizioni orbitali. Questo progetto, incredibilmente ambizioso, mira a creare la prima fabbrica orbitale al mondo per la produzione di chip. L'idea alla base è che il vuoto dello spazio possa garantire una purezza del processo produttivo ineguagliabile, eliminando quasi completamente le contaminazioni tipiche degli impianti terrestri.

I prototipi dei moduli di produzione, battezzati Fabships, saranno installati sui booster dei razzi Falcon 9. Ogni booster trasporterà due moduli Fabships, dalle dimensioni di un forno a microonde. Dopo la separazione dallo stadio superiore, i booster, sfruttando l'inerzia, raggiungono un'altitudine di oltre 130 km. Questo permetterà ai moduli di fabbricazione di sperimentare il vuoto per diversi minuti, sopportando al contempo sollecitazioni fisiche che potrebbero minacciarne l'integrità. Proprio in questo risiede la prima fase dei test: valutare la resistenza dei substrati di silicio a tali stress.

Il contratto firmato con SpaceX rappresenta il primo accordo nell'ambito del programma di carico utile rientrante. I booster rientrano sulla Terra, o su chiatte dedicate, circa 10 minuti dopo il lancio, consentendo la restituzione immediata dei campioni "spaziali" al cliente. Il primo lancio, previsto entro la fine di quest'anno, darà il via a una serie di test che proseguiranno nel corso del prossimo anno.

Secondo Ashley Pilipiszyn, fondatrice e CEO di Besxar, i produttori di chip terrestri spendono miliardi di dollari per allestire e mantenere le cosiddette "camere bianche", ambienti dove si svolge la fase più delicata della lavorazione delle piastre di silicio. In orbita, la purezza e il vuoto sono disponibili in abbondanza e, in un certo senso, sono gratuiti. Inoltre, raggiungere un tale livello di pulizia sulla Terra a costi ragionevoli è praticamente impossibile. Se i test supereranno con successo la prima fase e le successive, l'azienda prevede di avviare la produzione di massa di chip in orbita dopo il 2030. Questa prospettiva apre scenari inediti per l'industria dei semiconduttori, con potenziali vantaggi in termini di efficienza, costi e qualità dei prodotti.

Tuttavia, non mancano gli scettici, che sottolineano come la startup Besxar possa vantare più contratti che dipendenti. La stessa Pilipiszyn ha interrotto gli studi universitari per dedicarsi alla promozione di progetti sociali. Nonostante ciò, la sua forte motivazione e un diploma in marketing le hanno permesso di ottenere il supporto di diversi investitori, incluso un finanziamento nell'ambito del programma NVIDIA Inception, e di stringere una collaborazione con il Pentagono. Resta da vedere se questa audace visione si tradurrà in una realtà concreta, ma l'idea di produrre chip nello spazio rappresenta senza dubbio una frontiera affascinante per l'innovazione tecnologica.

L'iniziativa di Besxar si inserisce in un contesto di crescente interesse per le opportunità offerte dallo spazio, non solo per l'esplorazione e la ricerca scientifica, ma anche per lo sviluppo di nuove attività economiche. La possibilità di sfruttare le condizioni uniche dell'ambiente spaziale, come il vuoto, la microgravità e l'assenza di atmosfera, apre prospettive interessanti in diversi settori, dalla produzione di materiali avanzati alla farmaceutica, fino, appunto, alla microelettronica. Se il progetto di Besxar dovesse avere successo, potrebbe aprire la strada a una nuova era per l'industria dei semiconduttori, con implicazioni significative per l'economia globale e la nostra vita quotidiana.

Pubblicato Mercoledì, 05 Novembre 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Mercoledì, 05 Novembre 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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