L'intervista esclusiva a Cesc Fabregas
In un recente incontro con Il Corriere dello Sport, Cesc Fabregas ha condiviso profonde riflessioni su una carriera calcistica iconica e sugli ambiziosi progetti per il futuro. Il centrocampista, dopo aver ottenuto la salvezza col Como, è ora corteggiato da squadre di primo piano. Tuttavia, Fabregas si mostra cauteloso sulla sua prossima mossa: "Il futuro? Non lo so, niente è ancora deciso. Ho bisogno di una breve sosta a fine campionato, di un attimo di respiro prima di sedermi al tavolo con il Como...". Questa pausa, sostiene, è essenziale per riflettere su un futuro nel mondo del calcio che potrebbe vederlo coinvolto sia come allenatore sia in ruoli manageriali.
L'impatto dei grandi allenatori
Fabregas ha tessuto le lodi dei suoi ex mentori, menzionando figure emulative come Antonio Conte e Pep Guardiola. "Conte è un fenomeno. Ho imparato tantissimo da lui, specialmente dalla sua metodologia e dalla sua idea di calcio." Fabregas esprime la sua ammirazione per la capacità di Conte di adattare le strategie in tempo reale, una abilità che l'ex campione trova affascinante quanto complessa da replicare. Le esperienze con tecnici di tale calibro hanno lasciato un segno indelebile in Fabregas, influenzando non solo il suo modo di vedere il calcio ma anche il suo approccio come aspirante allenatore.
Lo studio degli avversari: approccio analitico
Concentrandosi sul suo ruolo emergente, Fabregas ha descritto come l'osservazione meticolosa degli avversari rimanga cruciale. "Un mio collaboratore si occupa di un singolo per volta... È un sistema che il giocatore apprezza." Fabregas insiste sull'importanza di comprendere le squadre avversarie, spiegando che studia personalmente diverse partite per ottenere tutte le informazioni necessarie. Tale approccio permette di costruire tattiche più sofisticate e personalizzate, per incrementare le probabilità di successo.
Le influenze dei maestri su Fabregas
Parlando di Arsène Wenger, Fabregas lo considera la figura chiave nella sua carriera da calciatore e futura da allenatore. "Wenger è il migliore che ho avuto. Ci sono cose sue che mi porto dentro da allora." Il suo modo di gestire i giovani giocatori e la sua comunicazione moderna hanno sicuramente aiutato Fabregas a sviluppare una comprensione più profonda del management sportivo. Sottolinea inoltre come Wenger avesse sempre tutto sotto controllo, un vero anticipatore dei tempi.
Opzioni future e sfide da affrontare
Fabregas ha concluso l'intervista accennando alle ambizioni future e alla varietà di opzioni che ha di fronte: "La Roma ha cercato tanto me quanto Emery? Emery è bravissimo, all’Aston Villa ha un progetto molto interessante..." Indipendentemente dalla decisione finale, una cosa è chiara: il futuro di Fabregas sarà luminoso e intriso delle esperienze e delle lezioni accumulate durante la sua eccezionale carriera calcistica.
Fonte: Sportmediaset