Santi Gimenez, l'attaccante messicano approdato al Milan dal Feyenoord durante il mercato invernale, non ha ancora trovato la via della rete in questa stagione. Dopo cinque partite disputate, tra cui la Coppa Italia, il suo score personale rimane fermo a quota zero. Questo stato di performance ha generato non poche preoccupazioni tra i tifosi rossoneri, che nutrivano grandi aspettative dopo i numerosi gol realizzati nei Paesi Bassi.
Arrivato a Milano con grande clamore, soprattutto per il suo impressionante tabellino di marcia al Feyenoord, dove era stato protagonista con oltre sessanta gol in soli due anni e mezzo a Rotterdam, Gimenez è finito, sorprendentemente, in fondo alle gerarchie di Mister Allegri. In estate, si vociferava addirittura di una sua possibile partenza, poiché l'allenatore rossonero aveva espresso il desiderio di avere un altro centravanti, poi mai concretizzatosi.
Nel panorama sportivo, è difficile non notare le opinioni di chi ha fatto la storia del gioco. Fabio Capello, rinomato opinionista e ex allenatore di grande successo, ha espresso il suo stupore per la situazione di Gimenez. In un'intervista esclusiva rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Capello ha dichiarato con fermezza: "È davvero difficile spiegare questo momento di silenzio per un attaccante che in Olanda non smetteva di segnare. In Champions League lo scorso anno si era rivelato determinante per la sua squadra. Il fatto che generi occasioni in ogni match, almeno due o tre, è di per sé positivo. Il problema sarebbe stato più grave se non avesse avuto nemmeno le opportunità di segnare. Lo considero un periodo di adattamento e sono convinto che, col giusto tempismo e un pizzico di fortuna, si sbloccherà e tornerà a essere quella macchina da gol che conosciamo."
Oltre a commentare la situazione del Milan, Capello ha gettato uno sguardo critico anche sull'andamento dell'Internazionale, attualmente decima in classifica con solo 6 punti. Dopo pesanti sconfitte contro Udinese e Juventus, l'ex tecnico ha parlato del lavoro di Cristian Chivu, il cui curriculum da giocatore, soprattutto ai tempi della Roma, è noto a Capello: "Chivu era un difensore centrale elegante e dotato di un'intelligenza tattica fuori dal comune. Un leader silenzioso, ma che sapeva farsi ascoltare. Ora, nel suo nuovo ruolo di allenatore, sta cercando di innovare la mentalità dei nerazzurri e introdurre gradualmente sue idee fresche per rompere con il passato."
Parlando dei talenti sotto la sua guida, Capello ha menzionato alcuni nomi chiave della rosa nerazzurra, come Barella, Dumfries, Dimarco, e Calhanoglu: "Stanno tutti giocando al di sotto delle loro potenzialità e ritmi abituali. Credo che quando questi giocatori ritroveranno il pieno della forma, allora vedremo l'Inter che tutti ci aspettiamo, quella capace di lottare al vertice della classifica."