Il weekend del Gran Premio della Malesia a Sepang si è aperto in salita per Francesco "Pecco" Bagnaia, il campione del mondo in carica della Ducati. Dopo le prime sessioni di prove libere, Bagnaia si è ritrovato costretto a passare dalla Q1, un risultato inaspettato per un pilota del suo calibro, soprattutto su una pista che, sulla carta, doveva essergli amica. Bagnaia ha concluso il venerdì con il 12° tempo, un piazzamento che lo ha relegato alla Q1. Il feeling con la moto non è stato lo stesso dei test di febbraio, ma comunque migliore rispetto alle ultime due gare.
"È stata colpa mia", ha ammesso Bagnaia. "Sono partito troppo tardi nel tentativo del time attack. Un giro in più avrebbe fatto la differenza." Il pilota italiano ha spiegato di aver atteso troppo a rientrare in pista dopo che alcune gocce di pioggia avevano iniziato a cadere a circa 15 minuti dalla fine della sessione pomeridiana. Questa esitazione gli è costata cara, precludendogli l'accesso diretto alla Q2.
Nonostante l'ammissione di colpa, Bagnaia ha sottolineato che le Ducati hanno faticato nel complesso durante la giornata. Il miglior piazzamento per la casa di Borgo Panigale è stato il sesto posto di Fabio Di Giannantonio, e solo tre Ducati sono riuscite a staccare il pass per la Q2. Questo dato suggerisce che le difficoltà incontrate da Bagnaia potrebbero non essere state esclusivamente imputabili a un suo errore, ma anche a una performance non ottimale della moto in queste specifiche condizioni.
"È andata in maniera simile alla gara di Phillip Island, quindi meglio rispetto al resto del weekend in Australia e a quello dell'Indonesia", ha detto Bagnaia ai giornalisti. "Ho iniziato abbastanza bene ed ho potuto lavorare un po' sulla moto, anche perché questa pista mi aiuta, ma abbiamo ancora difficoltà in frenata, ingresso curva e percorrenza, quindi dobbiamo lavorarci".
Guardando avanti, Bagnaia ha fissato un obiettivo realistico per la Sprint Race di sabato: "Sarò contento se riuscirò a finire la giornata con una top 7. Non posso essere contento per un piazzamento di questo tipo, ma bisogna essere realisti e quello è il massimo". Questo atteggiamento prudente riflette la consapevolezza delle difficoltà incontrate e la volontà di massimizzare il risultato in una situazione non ideale.
Bagnaia ha anche rivelato che le sensazioni in sella alla sua Ducati sono diverse rispetto ai test di febbraio: "Purtroppo il feeling è molto diverso rispetto al test che abbiamo fatto qui ad inizio anno, che era simile a quello del Giappone, e bisogna capire perché. Lavoreremo per capirlo". Il team è al lavoro per analizzare i dati e individuare le cause di questo cambiamento di feeling, cercando di ripristinare le condizioni ottimali per la gara.
Le difficoltà non si limitano alla fase di frenata e ingresso curva. Bagnaia ha evidenziato problemi anche nei movimenti in uscita di curva, un aspetto che aveva già destato preoccupazione in Australia: "Stiamo cercando di capire perché dall'Austria in avanti è capitato troppo spesso, soprattutto nelle ultime tre gare. Quindi, anche lì, dobbiamo lavorare e capire perché accadono".
In un'altra notizia, Nicolò Bulega effettuerà un test sulla Desmosedici GP a Jerez, in vista di un possibile debutto in MotoGP nelle ultime due gare della stagione. Bulega potrebbe sostituire l'infortunato Marc Marquez, che sarà indisponibile fino al prossimo anno a causa dell'infortunio rimediato a Mandalika. Bagnaia ha espresso il suo entusiasmo per questa opportunità per Bulega, sottolineando l'importanza di avere un tester che inizi a prendere confidenza con la MotoGP.
La situazione in casa Ducati è quindi complessa, con Bagnaia alle prese con difficoltà di feeling e performance, e un cambio potenziale all'orizzonte con l'infortunio di Marquez e l'opportunità per Bulega. Il Gran Premio della Malesia si preannuncia una sfida impegnativa per il team italiano, che dovrà lavorare sodo per ottimizzare la moto e permettere ai suoi piloti di esprimere il massimo potenziale.
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