Il debutto di Augusto Fernandez come wild card nel GP della Malesia a Sepang, in sella alla Yamaha con motore V4, ha sollevato più interrogativi che certezze. Lo spagnolo ha concluso la gara in ultima posizione, accumulando un ritardo di 2.4 secondi, un risultato che ha evidenziato le sfide che attendono la casa di Iwata nello sviluppo del nuovo propulsore.
Le pressioni di Fabio Quartararo, pilota ufficiale Yamaha, per accelerare lo sviluppo della moto V4 in vista della stagione 2026, hanno spinto il team giapponese a schierare Fernandez come wild card nei Gran Premi della Malesia e di Valencia. Questo test, unito a quelli previsti ad Aragon il 9 e 10 novembre con Fernandez e Toprak Razgatlioglu, rappresenta un banco di prova cruciale per il prototipo V4. Tuttavia, i primi riscontri ottenuti a Sepang non sono stati incoraggianti.
"Ieri avevo anticipato le difficoltà legate alla potenza della moto, e questa pista, con le sue caratteristiche, richiede una grande erogazione", ha dichiarato Fernandez al termine della prima giornata di prove. "Mi aspettavo delle difficoltà, ma non di questa portata. Ho percepito un notevole potenziale, ma in pista paghiamo dazio in accelerazione. Non si tratta solo di accelerazione e velocità massima: sappiamo che il motore ha potenza, ma viene gestita con troppa cautela. Questo mi ha creato qualche difficoltà. Devo concentrarmi sulle sensazioni, tralasciando il tempo sul giro. Il feeling è diverso rispetto a Misano, più simile a quello che avevo provato a Barcellona e Brno", ha aggiunto, facendo riferimento ai precedenti test con la V4.
Il pilota spagnolo ha poi ammesso delle difficoltà anche nella messa a punto della moto: "Anche nelle FP1 abbiamo avuto problemi. Entrambe le moto non funzionavano al meglio. Nel pomeriggio, abbiamo sbagliato strategia nel time attack, montando solo una gomma morbida. È stata una giornata strana. Devo ritrovare il mio ritmo, perché so di poter migliorare la mia guida. Mi concentrerò sulle sensazioni della moto e cercherò di capire cosa posso fare. È stata una giornata difficile".
Mentre Yamaha continua a lavorare sulla geometria del telaio, Fernandez ha sottolineato le difficoltà incontrate nell'adattarsi alle nuove configurazioni: "La geometria è completamente diversa rispetto a Misano. È come ripartire da zero. Cambiando la geometria, anche l'elettronica reagisce in modo diverso. Stiamo cercando di trovare una base di partenza, ma non l'abbiamo ancora individuata. Questo ci costringe a mantenere il motore limitato nella potenza".
Fernandez ha espresso il suo desiderio di avere maggiore libertà nell'utilizzo della potenza: "Dicono che non è il momento, ma onestamente credo che dovremmo avere più potenza. Anche se il motore sembra regolare, dobbiamo vedere cosa succede quando si applica la potenza massima. Dobbiamo continuare a lavorare, ma il tempo stringe".
Infine, il pilota ha evidenziato le differenze di comportamento della moto tra il GP di San Marino e quello della Malesia: "Sono due piste completamente diverse, con livelli di aderenza differenti. A Misano non c'è un grosso calo di gomme e si può spingere al massimo in ogni giro. Qui, invece, il degrado è significativo. La moto reagisce in modo diverso a questo tipo di modifiche. Normalmente, le configurazioni cambiano di poco, ma ora stiamo apportando modifiche di centimetri. Per me è fondamentale ritrovare il ritmo. Quando si accorciano o si allungano due centimetri, la moto cambia completamente. Dobbiamo avere pazienza e continuare a lavorare".
In sintesi, il test di Augusto Fernandez a Sepang ha evidenziato un motore Yamaha V4 ancora in fase di sviluppo, con margini di miglioramento significativi in termini di potenza e gestione elettronica. Le prossime sessioni di test ad Aragon saranno cruciali per definire la direzione da seguire nello sviluppo del prototipo 2026.
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