Il debutto di Nicolò Bulega nel Motomondiale a Portimao ha catturato l'attenzione degli appassionati. Il vice-campione del mondo Superbike, chiamato a sostituire l'infortunato Marc Marquez sulla Ducati ufficiale, si appresta a vivere un fine settimana intenso e ricco di emozioni. Bulega ha confessato di voler affrontare questo esordio senza pressioni eccessive, consapevole delle sfide che lo attendono, pur avendo a disposizione una moto competitiva.
"Non sono nervoso perché questo fine settimana non devo dimostrare nulla. Devo solo godermi questa opportunità e cercare di capire molte cose diverse rispetto alla Superbike", ha dichiarato Bulega, sottolineando l'importanza di apprendere e adattarsi rapidamente alla nuova realtà della MotoGP. Il pilota italiano ha avuto modo di effettuare solamente una trentina di giri a Jerez in sella alla Desmosedici GP, un assaggio che, seppur breve, gli ha permesso di iniziare a prendere confidenza con la moto.
"Non volevo fare le cose in maniera affrettata, perché in MotoGP si rischia solo di fare peggio. C'era la possibilità di andare anche in Malesia, ma sarebbe stata una cosa un po' così. Il mio obiettivo, e poi è stato così, era di chiedere alla Ducati se almeno mi potesse far provare la moto prima. Abbiamo fatto un test a Jerez la settimana scorsa, ma purtroppo il primo giorno ha diluviato tutto la giornata e a lì l'asfalto ci mette sempre molto ad asciugarsi", ha spiegato Bulega, evidenziando le difficoltà incontrate durante i test preparatori.
La pista di Portimao, con i suoi saliscendi e le sue caratteristiche uniche, rappresenta una sfida ulteriore per un debuttante. "Sicuramente questo weekend sarà difficile, anche perché questa pista è tosta, con tutti questi saliscendi che sembrano delle montagne russe, non è proprio più facile per debuttare, ma va bene", ha ammesso Bulega, dimostrando di essere pronto ad affrontare le difficoltà con determinazione.
Le differenze tra la Superbike e la MotoGP sono significative e richiedono un approccio diverso alla guida. "Va più veloce della SBK, frena di più. Gli abbassatori sono un po' complicati, perché per me non sono un automatismo, quindi ci devo un po' pensare. Le gomme poi sono molto diverse rispetto a quelle della Superbike. Tante piccole cose messe insieme, che poi fanno una montagna", ha spiegato Bulega, sottolineando la necessità di adattarsi a nuovi automatismi e a una gestione differente delle gomme.
Un aiuto prezioso per Bulega sarà la presenza nel box di Pecco Bagnaia, suo amico e compagno di marca. "Sono molto contento di avere Pecco come compagno. Ieri gli ho fatto una testa così, gli ho chiesto 200mila cose! Però un conto è la teoria e poi quando sali e le devi fare non è proprio la stessa cosa. Però sono contento di averlo qui, perché quando eravamo piccoli eravamo molto legati. Poi quando io sono uscito dall'Academy ci siamo un po' persi, ma recentemente ci siamo riavvicinati. Sono contento quindi che ci sia lui, perché so che posso chiedergli qualsiasi cosa se ho bisogno", ha rivelato Bulega, evidenziando l'importanza del supporto del campione del mondo in carica.
Per quanto riguarda gli obiettivi per questo fine settimana, Bulega preferisce non sbilanciarsi. "Onestamente non ho un obiettivo. Il mio obiettivo è semplicemente cercare di capire la moto, sessione dopo sessione, e capire cosa devo fare di diverso rispetto alla Superbike", ha affermato il pilota italiano, concentrato sull'apprendimento e sull'adattamento alla nuova categoria.
Guardando al futuro, Bulega non nasconde il desiderio di approdare stabilmente in MotoGP nel 2027, quando il regolamento tecnico potrebbe favorire un maggiore equilibrio tra le diverse moto. "Quando sono andato in Supersport, la mia idea era quella di diventare un pilota top della Superbike e pensavo che ci sarebbe voluto del tempo. Però, l'anno scorso, ho vinto alla prima gara in SBK ed ho lottato per il campionato fino all'ultima gara. Anche quest'anno ho lottato fino all'ultima gara con Razgatlioglu, quindi sono state due stagioni incredibili per essere i miei primi due anni in SBK. Quindi, quando ho visto che Toprak sarebbe andato in MotoGP e che nel 2027 ci saranno le Pirelli, ho pensato: 'Io qui sto lottando con Toprak e lui va in MotoGP' ed è cambiata la mia idea. Mi piacerebbe nel 2027, quando le moto saranno un po' più facili e un po' più simili alla Superbike", ha concluso Bulega, svelando il suo sogno di un futuro nella classe regina del motociclismo.
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