Alex Rins ha espresso un cauto ottimismo dopo i test di Valencia, che hanno segnato l'inizio della preparazione per la stagione 2026 della MotoGP. Il pilota, reduce dalla stagione 2025, ha avuto l'opportunità di valutare in pista la Yamaha equipaggiata con il nuovo motore V4, prototipo destinato a rivoluzionare l'approccio della casa di Iwata. Nonostante un piazzamento nelle retrovie nella classifica dei tempi combinati, con un 1'30"720 che lo ha visto chiudere al 19° posto, alle spalle del debuttante Toprak Razgatlioglu, Rins ha sottolineato come il focus del test non fosse la ricerca della prestazione pura, bensì la raccolta di dati e sensazioni sul nuovo propulsore.
Il passaggio al motore V4 rappresenta una svolta significativa per Yamaha, tradizionalmente legata all'architettura a quattro cilindri in linea. Questa scelta strategica mira a colmare il divario prestazionale con le concorrenti, in particolare Ducati, che da tempo dominano la scena con i loro motori a V. Rins, insieme agli altri piloti sotto contratto con la casa giapponese, aveva già avuto un primo assaggio del V4 durante i test di Misano, ma le impressioni raccolte sul circuito Ricardo Tormo sembrano essere state più positive. "La moto è migliorata un po'. Non è cambiato nulla in termini di cambio o di grandi elementi. Ma mi sono sentito meglio che a Misano", ha dichiarato Rins ai media al termine della giornata di test. "L'ammortizzatore del cambio, che faceva molta fatica, a Valencia funziona meglio. Non abbiamo fatto molti giri a causa delle condizioni della pista, ma quelli che abbiamo fatto erano buoni in termini di feeling. Abbiamo fatto molte regolazioni. E posso dire che nel complesso le sensazioni sono state buone".
Rins ha evidenziato i progressi compiuti in frenata, un'area in cui la Yamaha V4 sembra aver compiuto un passo avanti rispetto alla moto con motore in linea. Tuttavia, il pilota ha anche ammesso che c'è ancora del lavoro da fare in termini di velocità e trazione. "In frenata mi sento molto meglio rispetto alla moto a quattro cilindri in linea. In termini di velocità, manca ancora qualcosa, ma è normale", ha spiegato. "Il mio obiettivo è cercare di trovare la trazione. Perché abbiamo faticato un po'. È vero che riusciamo a sollevare la moto meglio che con il quattro cilindri in linea, perché si muove meno, è meno scattosa. Ma sollevando la moto in questo modo, non riusciamo a trovare la trazione. Per me è in parte dovuto all'elettronica ed in parte al setting".
Oltre a valutare le prestazioni del motore, Rins ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra i piloti Yamaha per accelerare lo sviluppo del V4. L'obiettivo è quello di creare una base solida per la stagione 2026, in cui la casa di Iwata punta a tornare protagonista. La strada è ancora lunga e tortuosa, ma i primi segnali sembrano incoraggianti. La Yamaha, forte della sua storia e del suo impegno, è determinata a superare le difficoltà e a tornare a competere per le posizioni di vertice. Il contributo di piloti esperti come Alex Rins sarà fondamentale per raggiungere questo ambizioso obiettivo.
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