Jannik Sinner si trova in una situazione complicata a causa del ricorso della Wada contro l'assoluzione emessa dall'Itia per la sua positività al clostebol, una sostanza vietata. Nonostante la sua fiducia nel fatto che il nuovo processo dimostrerà la sua innocenza, il percorso legale potrebbe essere lungo e stressante. Al momento, Sinner non è sospeso e può continuare a competere regolarmente. Proprio per questo, parteciperà ai prossimi tornei, compresi i quarti di finale dell'ATP 500 di Pechino contro Jiri Lehecka, le Finals di Coppa Davis a Malaga, le ATP Finals e gli Australian Open, dove difenderà il titolo.
Il procedimento
Il precedente di Palomino
La Wada, sotto pressione per ripristinare la sua credibilità dopo le critiche ricevute per il caso dei nuotatori cinesi ammessi a Tokyo nonostante precedenti di doping, ha richiesto una squalifica per Jannik Sinner che va da uno a due anni. L'accusa si basa sul fatto che, seppur presente in piccole quantità, il clostebol è considerato una sostanza dopante e l'atleta, secondo la Wada, è responsabile di qualsiasi contaminazione
Tuttavia, Sinner ha due argomenti forti a suo favore. In primo luogo, la bassissima concentrazione della sostanza rilevata, che potrebbe essere spiegata solo come il risultato di una contaminazione involontaria, come già attestato da perizie. In secondo luogo, c'è una precedente simile, il caso del calciatore Palomino, in cui una quantità maggiore di clostebol era stata trovata, ma si era comunque conclusa con l'assoluzione dell'atleta. Questi fattori potrebbero giocare a favore di Sinner e portare alla sua soluzione.
Fonte: ansa.it