Il taglio vincente: da Alcaraz a Beckham, storie di capelli e trionfi

Dal look audace di Alcaraz ai Mondiali di Ronaldo, le icone sportive che hanno usato il taglio di capelli come amuleto per la vittoria

Il taglio vincente: da Alcaraz a Beckham, storie di capelli e trionfi

La relazione tra gli atleti iconici e i loro tagli di capelli è stata spesso più di una semplice questione estetica, diventando un vero e proprio simbolo di cambiamenti e svolte vincenti. Prendiamo ad esempio il caso dello spagnolo Carlos Alcaraz. Durante gli US Open, decide di presentarsi in campo con una testa completamente rasata, replicando un inaspettato ma fruttuoso cambio di look che già gli aveva portato fortuna in passato, come alla vittoria del Roland Garros. Commentando il nuovo taglio, Alcaraz spiega che l’idea iniziale era di sfoltire un po’, tuttavia un maldestro uso del rasoio da parte del fratello lo costringe a una rasatura totale. Il risultato è che il giovane tennista, rinunciando alle proprie chiome, conquista il prestigioso titolo a New York, un gesto interpretato come amuleto di buon auspicio. Questa tattica non è priva di precedenti e risuona in altre discipline. Indimenticabile fu il taglio sfoggiato da Ronaldo durante i Mondiali di Corea e Giappone 2002. La “mezzaluna” che lascia sulla fronte diventa un mito. Ronaldo più tardi rivela che l’idea era strategica: distrarre i media da continui riferimenti ai suoi infortuni e concentrare l’attenzione sul look. E così fu, visto che il suo stile non distoglie i brasiliani dal celebrare il loro miglior giocatore che torna a casa con la Coppa del Mondo e il titolo di capocannoniere. Anche il tennis ha la sua dose di originalità nel look con Andre Agassi. Il “Kid di Las Vegas” è famoso non solo per il suo talento, ma anche per i capelli sciolti, rivelatisi poi essere una parrucca. Alla vigilia della finale del Roland Garros del 1990, un imprevisto compromette la sua sicurezza: la parrucca rischia di crollargli in campo. Dopo questo incidente, Agassi adotta un taglio più corto e negli Australian Open 1995 si presenta con una bandana, abbandonando l’idea del parrucchino e segnando l’inizio di una nuova fase della sua carriera. Sul campo di calcio, il cambio di look di David Beckham avviene sotto un riflettore mondiale. 

Dopo la delusione del Mondiale 1998, quando l’Inghilterra viene eliminata per un suo errore, Beckham decide di affrontare i Mondiali 2002 con un aspetto totalmente rinnovato: rasato e con la fascia da capitano. Questo non solo riabilita la sua immagine, ma marca anche la sua definitiva consacrazione come leader e simbolo del calcio inglese. Un processo simile coinvolge un altro calciatore, l’italiano Alessandro Del Piero al Mondiale 2006. Anche lui opta per un taglio calvo per la campagna tedesca, vero e proprio nuovo inizio che si rivela perfetto, culminando con il suo contributo cruciale nella semifinale contro la Germania e la gloriosa vittoria della Nazionale Italiana contro la Francia, dove segna uno dei rigori decisivi. Queste storie evidenziano quanto un cambiamento d’aspetto possa influenzare e rispecchiare momenti cruciali nelle carriere sportive. Un gesto apparentemente banale, come un taglio di capelli, può diventare parte del mito dell’atleta, uno strumento per segnare un’evoluzione personale e professionale, e in molti casi, portare a ulteriori grandi conquiste.

Pubblicato Martedì, 09 Settembre 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Martedì, 09 Settembre 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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