La Procura Regionale di Danzica ha avanzato un ampio atto d'accusa nei confronti di 22 individui, presumibilmente parte di una vasta organizzazione criminale responsabile di gestire giochi d'azzardo illegali, riciclare denaro e frodare il sistema fiscale polacco. Al centro delle accuse, un'organizzazione denominata "Firma", che tra il 2015 e il 2017 ha operato a livello internazionale, gestendo un complicato network di oltre cento società collegate, con attività non solo in Polonia ma anche in vari Paesi dell'Unione Europea e territori extracomunitari come Gibilterra, Serbia e Uganda. Altre possibili mete delle loro operazioni includono il Camerun, il Kenya e la Liberia.
La portata di questa organizzazione criminale è stata enorme, occupando una fetta significativa del mercato clandestino dei giochi d'azzardo in Polonia. Si stima che circa 30.000 slot machine illegali fossero sotto il loro controllo, equivalenti a circa il 15% dell'intero settore sommerso nel paese. I guadagni venivano poi "ripuliti" attraverso intricate operazioni finanziarie e societarie, evidenziando una sofisticazione degna di attenzione da parte delle autorità finanziarie internazionali.
L'inchiesta è stata meticolosamente condotta dalla Procura di Gdańsk, con l'appoggio cruciale dell'ufficio doganale e fiscale della regione Warmia-Masuria. Tra le prove raccolte, emergono testimonianze dettagliate, dichiarazioni degli accusati, analisi finanziarie dettagliate e consulenze informatiche. Un'enorme quantità di dati digitali è stata esaminata, fornendo una solida base per le accuse.
Il volume di denaro riciclato da questa organizzazione è stimato in circa 399 milioni di zloty, equivalenti a oltre 92 milioni di euro. Questo ammontare di fondi illeciti è stato in parte sequestrato grazie a misure preventive che hanno riguardato oltre 9.000 slot machine. Sette degli imputati si trovano attualmente in detenzione preventiva, mentre per altri diciotto sono state adottate misure cautelari di vario tipo, inclusi sequestri di beni e cauzioni per un totale di oltre 1,1 milioni di euro.
I dettagli dell'operazione rivelano anche che 59 ordini di sequestro patrimoniale sono stati emessi, con un valore complessivo di oltre 77 milioni di zloty (circa 18 milioni di euro). Le somme sono state bloccate anche su conti esteri, tra cui uno in Svizzera, indicando l'estensione internazionale delle attività del gruppo.
L'atto d'accusa presentato è monumentale: 146 volumi che coprono oltre 29.000 pagine, mentre l'intero fascicolo del caso consta di 1.465 tomi. Gli imputati, se riconosciuti colpevoli, potrebbero affrontare pene detentive fino a 20 anni, oltre a sanzioni economiche pesanti e alla confisca di tutte le ricchezze accumulate illecitamente. Questo caso rappresenta una delle più grandi operazioni giudiziarie mai intraprese in Polonia contro la criminalità economica collegata al gioco d'azzardo clandestino, segnando un importante successo per la giustizia polacca.