Meta Platforms e TikTok hanno segnato un punto importante nella loro battaglia contro il prelievo di sorveglianza previsto dalla legge sui servizi digitali (DSA) dell'Unione Europea. Un tribunale europeo ha accolto le loro obiezioni al metodo di calcolo attuale, ritenuto ingiusto e mal calibrato. Tuttavia, le aziende non potranno recuperare quanto già versato fino a quando la nuova metodologia non sarà ufficialmente stabilita.
Il caso ha visto le due giganti dei social media confrontarsi con la Commissione Europea, protestando contro un prelievo pari allo 0,05% del loro reddito netto annuo globale. Tale prelievo era stato calcolato in base al numero di utenti attivi mensilmente e ai risultati finanziari dell'anno precedente. Secondo Meta e TikTok, questo metodo era viziato da imperfezioni, portando a cifre spropositate.
Il giudice del Tribunale dell'Unione Europea con sede a Lussemburgo ha quindi stabilito che i regolatori europei devono ufficializzare la metodologia di calcolo tramite un atto delegato entro un termine di dodici mesi, in linea con le regole del DSA. Durante questo periodo, non è richiesto il rimborso dei contributi già pagati per il 2023, in quanto la nuova metodologia necessita di una base normativa solida.
La Commissione Europea ha dichiarato che, pur non avendo obiezioni sui principi base del calcolo dei prelievi, seguirà la procedura per trasformare questo passaggio in un atto formale. TikTok ha accolto favorevolmente la decisione del tribunale, impegnandosi a monitorare lo sviluppo del nuovo atto normativo. Da parte sua, Meta ha sottolineato che la decisione evidenzia come esistano disparità nel richiedere contributi ingenti a società che potrebbero anche non generare profitti.
Questa sentenza non solo influenza il futuro finanziario di Meta e TikTok, ma riguarda anche altri grandi nomi del web come Amazon, Apple, Booking.com, Google, Microsoft, X (Twitter), Snapchat e Pinterest, anch'esse soggette al medesimo prelievo. Il caso, quindi, non è solo una questione tecnica di calcolo, ma apre un dibattito più ampio sulla sostenibilità e l'equità delle norme di vigilanza imposte nell'era digitale. Le decisioni future in materia avranno un effetto domino sul modo in cui le piattaforme operano e contribuiscono nei diversi mercati regolamentati.