Gli Stati Uniti stanno pianificando un cambio di rotta significativo nella regolamentazione delle importazioni di semiconduttori, cercando di potenziare la produzione nazionale. Secondo quanto riportato da The Wall Street Journal, il governo statunitense sta considerando l'imposizione di dazi doganali più elevati per quelle aziende che non riescono a bilanciare la loro produzione interna con le importazioni in un rapporto di 1:1, ovvero, il 50% della produzione deve avvenire all'interno del paese.
Questa iniziativa è supportata e promossa dal Ministro del Commercio degli Stati Uniti, Howard Lutnick. Lutnick ha espresso la volontà di adottare queste misure per garantire la sicurezza economica della nazione. In un periodo in cui la globalizzazione ha reso molte nazioni economicamente interdipendenti, la preoccupazione per la sicurezza nazionale si fa sempre più pressante, soprattutto in settori cruciali come quello dei semiconduttori, fondamentali per l'industria tecnologica.
Un ulteriore commento arriva dal portavoce della Casa Bianca, Kush Desai, che ha affermato: "L'America non può permettersi di dipendere dal l'importazione di semiconduttori stranieri indispensabili per la nostra sicurezza nazionale ed economica." Nonostante queste dichiarazioni forti, finora non c'è stata un'ufficializzazione da parte del governo in merito a tali propositi.
L'obiettivo del governo è chiaro: creare un sistema di incentivi che spinga le aziende produttrici di chip a investire nella produzione interna. Le società che si impegneranno a incrementare la propria quota di produzione nazionale potranno beneficiare di esenzioni dai dazi doganali per l'importazione di materiali necessari alla costruzione dei chip stessi. Questo impegno verso la localizzazione è visto come un modo per stabilire una presenza stabile e consistente delle aziende sul suolo americano, diminuendo così la dipendenza da fornitori esterni.
Sebbene la strategia sembri chiara in teoria, la sua attuazione pratica richiederà monitoraggio e enforcement accurati. Alle aziende toccherà il compito gravoso di dimostrare la loro capacità di rispettare le promesse fatte. Per quelle che non raggiungeranno gli obiettivi, è possibile che entrino in vigore misure più severe con l'imposizione di dazi doganali più alti. Questa pressione sulle imprese potrebbe dare risalto a problematiche legate al gap di competenze tecniche necessarie per gestire la produzione avanzata di semiconduttori, ma il governo americano sembra determinato a perseguire questa strada verso un’autosufficienza strategica nel settore dei semiconduttori.
Con il rapido sviluppo delle tecnologie e l'importanza crescente delle infrastrutture digitali, questa mossa da parte delle autorità americane mira a rendere l'economia nazionale meno vulnerabile a cause esterne e a mantenere l'America all'avanguardia del progresso tecnologico globale. Sebbene il percorso possa essere complesso e costoso, la posta in gioco – la sicurezza nazionale ed economica – giustifica gli sforzi per attuare queste nuove politiche.