Il 21 luglio 2025 segna una data storica per il mondo dell'informatica avanzata: presso l'Argonne National Laboratory (ANL) in Illinois, Stati Uniti, si è tenuta la cerimonia per il lancio ufficiale del supercomputer Aurora. Questo evento rappresenta un importante traguardo per il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti (DOE), coinvolgendo figure di spicco di aziende come Intel e Hewlett Packard Enterprise (HPE).
Aurora non è un supercomputer qualunque: con la sua capacità di elaborazione che supera l'exaflop, è una delle poche macchine a raggiungere tali livelli di prestazioni, insieme agli altri giganti come El Capitan presso il Lawrence Livermore National Laboratory e Frontier presso il Oak Ridge National Laboratory. Questi sistemi HPC non solo dominano la lista dei TOP500 dei supercomputer più veloci al mondo, ma eccellono anche nei benchmark specifici per l'intelligenza artificiale come l'HPL-MxP.
Il cammino verso questa inaugurazione non è stato privo di ostacoli. Annunciato nel 2015, Aurora doveva inizialmente essere operativo nel 2018 con una potenza prevista di 180 petaFLOPS. Tuttavia, vari ritardi e revisioni del progetto hanno portato a una completa reimmaginazione del sistema, che ha raggiunto pienamente il suo potenziale solo alla fine del 2024.
La costruzione di Aurora è il frutto della collaborazione tra Intel e HPE, basandosi su una piattaforma HPE Cray EX con processori Intel Xeon CPU Max e acceleratori Intel Data Center GPU Max, coordinati dal sistema di interconnessione HPE Slingshot. Con una rete di 63.744 acceleratori, Aurora si posiziona come una delle infrastrutture più grandi al mondo su base GPU, ospitando un sistema operativo SUSE Linux Enterprise Server 15 SP4.
Le specifiche di Aurora sono davvero impressionanti: copre un'area di circa 930 metri quadrati e utilizza un'infrastruttura avanzata di raffreddamento a liquido per mantenere le sue componenti a temperatura ottimale. La sua rete complessa si estende per oltre 480 km di cablaggio e arriva a supportare fino a 85.000 punti di rete.
Nonostante il progetto abbia subito vari cambiamenti, soprattutto con l'abbandono delle CPU con HBM integrate a favore di tecnologie come Habana Gaudi e Falcon Shores, queste ultime sono destinate a restare per usi interni, con la proposta di Jaguar Shores come potenziale successore, sebbene Intel non abbia ancora fornito date precise.
Le capacità di calcolo di Aurora stanno già generando impatti significativi in molteplici settori. In biologia e medicina, il supercomputer potenzia la ricerca predittiva sull'evoluzione dei virus, sviluppando nuovi approcci per il trattamento del cancro e facilitando la mappatura delle connessioni cerebrali. Nel settore aerospaziale, Aurora è al centro della progettazione di motori di nuova generazione e nella simulazione dei processi aerodinamici. Inoltre, il supercomputer gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo delle tecnologie di fusione nucleare e nei calcoli quantistici.