Spotify reagisce al boom di canzoni create dall'IA su profili di musicisti defunti

Spotify reagisce al boom di canzoni create dall'IA su profili di musicisti defunti

Brani musicali generati dall'Intelligenza Artificiale appaiono su pagine di artisti scomparsi: il servizio di streaming interviene

Recentemente, il famoso servizio di streaming Spotify è finito sotto i riflettori per un problema piuttosto insolito ma significativo: l’emersione di tracce musicali, create tramite Intelligenza Artificiale (IA), sui profili di musicisti ormai defunti. Secondo il sito 404 Media, nel mese di luglio 2025, queste canzoni hanno iniziato a comparire su diverse pagine di artisti, suscitando perplessità e preoccupazione.

L’episodio che ha alzato il sipario su questa faccenda riguarda il profilo del cantautore di musica country Blaze Foley, scomparso tragicamente nel 1989, ma recentemente “riapparso” con un nuovo singolo intitolato “Together”. Questa traccia, descritta da un esperto del settore come una «canzone country nuova, ma lenta», è stata tuttavia creata da un sistema di IA, accompagnata da un ritratto digitale che non ha nulla a che vedere con Foley stesso.

Craig McDonald, che gestisce la distribuzione musicale di Foley, non ha mancato di esprimere sdegno per l’inserimento non autorizzato del brano sull’account Spotify dell'artista. McDonald ha denunciato che la canzone non rispecchia in alcun modo lo stile del cantautore e l’ha definita un lavoro di un “bot con IA”, sollevando profonde preoccupazioni riguardo alla possibilità che la reputazione di Foley possa essere compromessa. Di fronte a questo scenario, McDonald esige un intervento immediato da parte di Spotify.

Il portavoce di Spotify ha confermato di aver rimosso la canzone incriminata, attribuendo la colpa al distributore SoundOn, affiliato a TikTok. Secondo Spotify, l'inserimento di questo tipo di contenuti costituisce una violazione chiara della politica aziendale, che proibisce ogni forma di falso rappresentare a scopo ingannevole, incluse le imitazioni di nomi, immagini o descrizioni altrui. Spotify ha ribadito che prenderà provvedimenti contro i distributori e i licenziatari che non monitorano attivamente tali violazioni, precisando che chi persiste o commette gravi infrazioni potrebbe essere bandito permanentemente dalla piattaforma.

I siti di informazione, tra cui Consequence, riportano che questo fenomeno non rappresenta un caso isolato. Di recente, il gruppo The Velvet Sundown ha raggiunto più di un milione di ascolti su Spotify prima di ammettere che la loro musica era stata interamente generata da un’intelligenza artificiale. Questo episodio evidenzia un trend crescente e la crescente influenza che l’IA sta avendo nel campo musicale e nell'industria dell'intrattenimento in generale.

Mentre la tecnologia continua a permeare vari aspetti della società, i riflettori sono ora puntati su come le piattaforme digitali regolamenteranno l’uso dell’IA per proteggere l’integrità e l’identità degli artisti, vivi o defunti. Si tratta di un equilibrio delicato tra innovazione tecnologica e protezione dei diritti artistici, un tema che risuona non solo nel settore musicale, ma che si espande attraverso l'intero spettro dell’arte e della creatività umana.

Pubblicato Martedì, 22 Luglio 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Martedì, 22 Luglio 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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