Dopo una striscia vincente di tre partite, la Juventus rallenta la sua marcia con un pareggio allo stadio Bentegodi di Verona. L'Hellas, più energico e determinato, ha affrontato una Juventus visibilmente stanca sia fisicamente che mentalmente. Il tecnico Tudor, reduce dalla partita di Champions League contro il Dortmund, ha optato per cinque cambi, ma la squadra non ha mostrato la solita brillantezza. Nonostante un momento di ingenuità da parte di Joao Mario nel finire del primo tempo, che poteva costare caro, l'iniziativa di Conceiçao non è stata sufficiente e il pareggio dell'Hellas alla fine risulta meritato.
In campo dall'inizio, come già accaduto nel derby d'Italia, Vlahovic ha deluso le aspettative. L'attaccante serbo, sempre decisivo quando entra a partita in corso con 4 gol all'attivo, ha sofferto per l'insufficiente supporto dai compagni. L'assenza di creatività da parte di Yildiz ha reso prevedibile la manovra offensiva, lasciando poche opzioni all'attacco della squadra bianconera. Mentre Openda è ancora in fase di adattamento ai meccanismi della Juve, il giocatore più penalizzato è apparso David, costretto a giocare lontano dalla porta, un ruolo che non gli è congeniale.
Durante il secondo tempo, l'Hellas ha sfruttato le sue capacità di ripartenze veloci, mettendo in difficoltà la Juventus piegata dal sempre crescente acido lattico nelle gambe. La rapidità di Orban ha creato ulteriori difficoltà, ma è stata la prestazione del portiere Di Greogorio a spiccare, rispondendo alle critiche ricevute in Champions League con una serie di parate efficaci su tiri di Orban e Frese.
Nonostante l'ingresso in campo, tra gli altri, di Adzic, autore di un goal contro l'Inter, i minuti finali non hanno portato fortuna alla Juventus. Tuttavia, la squadra di Tudor mantiene temporaneamente il primo posto in classifica, in attesa del match tra Napoli e Pisa.
Lo stop al Bentegodi offre molti spunti di riflessione per la Vecchia Signora: la necessità di rivedere strategie e di gestire meglio le forze in vista dei prossimi impegni cruciali, sia in campionato che in competizioni europee. Nonostante il rallentamento, c'è fiducia nelle capacità di Tudor di riaccendere la scintilla in un gruppo ricco di talenti.