Il mondo del calcio è in fermento per una possibile rivoluzione nel sistema di qualificazione ai prossimi campionati europei e mondiali. La UEFA sta seriamente valutando una riforma che potrebbe stravolgere il format attuale, rendendo il percorso verso le competizioni internazionali più avvincente e, potenzialmente, più equo. L'ipotesi più suggestiva, emersa da indiscrezioni riportate da Sport Bild e confermate indirettamente dal presidente Aleksander Ceferin, è l'adozione di un sistema a girone unico, simile a quello che ha recentemente rinnovato la Champions League.
L'idea alla base di questa riforma è semplice quanto ambiziosa: creare un campionato europeo allargato, in cui tutte le nazionali partecipanti si confrontino in un'unica classifica. Un algoritmo, sulla base di criteri ancora da definire, sorteggerebbe gli avversari di ogni squadra, garantendo un calendario equilibrato e, soprattutto, evitando le urne tradizionali che spesso favoriscono o penalizzano alcune nazionali a discapito di altre. Questo sistema, già in uso nelle fasi finali delle competizioni europee per club, premierebbe la meritocrazia e offrirebbe maggiori opportunità alle squadre emergenti di competere ad alto livello.
Ceferin, pur senza sbilanciarsi troppo, ha lasciato intendere che qualcosa di nuovo bolle in pentola: "Non credo che il Campionato Europeo in sé cambierà, ma forse le partite di qualificazione potrebbero essere diverse. Non ci saranno più partite, ma un format più interessante. Ci stiamo pensando". Queste parole, rilasciate al quotidiano tedesco, confermano l'esistenza di un dibattito interno alla UEFA sulla necessità di rinnovare il sistema di qualificazione, rendendolo più dinamico e spettacolare.
La proposta di riforma, secondo quanto riportato da Bild, sarebbe stata avanzata da un rappresentante inglese durante un meeting a Malaga. L'idea è di estendere il nuovo format anche alle qualificazioni per la Coppa del Mondo, a partire dall'edizione del 2030. La Commissione Competizioni per Squadre Nazionali UEFA ha già istituito un gruppo di lavoro incaricato di analizzare tutte le ipotesi sul tavolo. Questo gruppo si riunirà a fine ottobre e presenterà le proprie conclusioni al Comitato Esecutivo UEFA il 3 dicembre. Sarà in quella sede che si prenderà una decisione definitiva sul futuro delle qualificazioni europee e mondiali.
Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa possibile riforma? Tra i vantaggi, spicca sicuramente la maggiore imprevedibilità e competitività del torneo. Con un girone unico, ogni partita diventerebbe cruciale e le sorprese sarebbero all'ordine del giorno. Inoltre, il nuovo sistema potrebbe favorire la crescita delle nazionali minori, offrendo loro la possibilità di confrontarsi con le big del continente e di acquisire esperienza a livello internazionale. D'altro canto, un girone unico potrebbe comportare una maggiore complessità organizzativa e logistica, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei calendari e degli spostamenti delle squadre. Inoltre, alcuni puristi del calcio potrebbero storcere il naso di fronte a un sistema che, di fatto, snatura la tradizione delle qualificazioni a gironi.
Al di là delle considerazioni tecniche, è innegabile che la proposta di riforma della UEFA rappresenta un tentativo di modernizzare il calcio europeo, rendendolo più attrattivo per i tifosi e più competitivo per le nazionali. Resta da vedere se questa rivoluzione si concretizzerà e, soprattutto, se sarà in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati. Il dibattito è aperto e il futuro delle qualificazioni europee e mondiali è più incerto che mai.