Il debutto di Toprak Razgatlıoğlu nel box Pramac Racing durante i test MotoGP a Valencia ha suscitato grande entusiasmo. Ma non è stata l'unica novità: si è vista anche la Yamaha con motore V4, un progetto ambizioso in vista del 2026. L'arrivo del campione turco segna l'inizio di una nuova era per il team.
Questa volta Razgatlıoğlu ha potuto immergersi completamente nel suo nuovo ruolo di pilota del motomondiale. L'obiettivo non era tanto ottenere tempi record – il suo 18° posto finale è indicativo – quanto gettare le basi per un percorso ancora lungo e tutto da scoprire, sia per Toprak che per la sua squadra. Il passaggio dalla Superbike alla MotoGP è una sfida importante, ma il talento del pilota turco e l'esperienza del team Pramac fanno ben sperare per il futuro.
Gino Borsoi, team manager di Pramac, ha espresso grande soddisfazione per la prima giornata di test: "È stata una giornata importantissima per Yamaha, iniziamo una nuova era col motore V4 e quattro piloti in pista che hanno raccolto tante informazioni". Riguardo a Razgatlıoğlu, ha aggiunto: "Chiaramente Toprak non poteva dare indicazioni precise, non avendo mai provato una MotoGP, ma è stato molto bravo e preciso nel parlare delle dinamiche della moto, è uno che ci capisce. Ha dato riscontri interessanti e, dal mio punto di vista, è andato pure molto forte, forse anche più di quel che mi aspettassi, teniamo conto che è quello che conosceva meno la moto, la quale per altro è un progetto nuovo che richiede ancora tantissimo lavoro. Tutto sommato il suo test è davvero stato positivo e come persona è facile lavorare con lui".
Le differenze tra una MotoGP e una derivata di serie come la SBK sono notevoli, soprattutto in termini di frenata. Borsoi ha spiegato: "Deve ancora cercare di adattarsi alla frenata, che come sappiamo è un aspetto davvero incredibile e importante visti i freni e la gomma che montiamo. All'inizio staccava fortissimo, poi strada facendo si è reso conto che la gran frenata che utilizzava in Superbike non è molto efficiente qui. Ovviamente ha ancora tanto da imparare, ma è riuscito ad adeguarsi piuttosto velocemente ed è un pilota camaleontico, si adatta a quello che deve fare. Quando un pilota frena forte è già un grande vantaggio, al contrario sarebbe durissima. Sempre meglio imparare a staccare meno, ma lui ha le caratteristiche per andare forte anche con la MotoGP".
Un altro volto nuovo nel box è quello di Alberto Giribuola, che seguirà Toprak in questa avventura. Borsoi ha sottolineato l'importanza di questa figura: "Sicuramente le difficoltà per Toprak erano multiple, dall'imparare le gomme al cominciare a prendere confidenza con il linguaggio tra il capotecnico e la squadra. È stato molto intelligente e bravo, senza fare errori, andando al limite con la moto senza esagerare. Ha fatto un lavoro eccezionale, raccogliendo informazioni utili anche per il test di mercoledì". Il feeling tra Razgatlıoğlu e Giribuola è stato immediato, un segnale positivo per il futuro. "Giribuola l'aveva conosciuto al test di Aragon, quando facemmo lo Shakedown. Il feeling è stato subito molto buono fin da subito e si è detto molto contento di Alberto, il che mi rende felice perché vuol dire che abbiamo cominciato col piede giusto. È chiaro che c'è ancora tanto da lavorare, ma l'esperienza di Giribuola in questo paddock ci aiuterà a migliorare anche la moto".
Borsoi si è detto fiducioso per il prossimo anno, forte della collaborazione con Yamaha e della presenza di piloti come Razgatlıoğlu e Jack Miller. "Sicuramente per noi è una doppia scommessa: V4 e Toprak, ma ci voleva per ripartire con un nuovo spirito, sia per noi che per Yamaha. Siamo contenti di averlo all'interno del progetto". L'arrivo di Razgatlıoğlu rappresenta una ventata di aria fresca per il team Pramac e per l'intero campionato MotoGP. La sua capacità di adattamento, il suo talento innato e la sua determinazione fanno ben sperare per il futuro.
Prima di procedere


