Il Consiglio di Stato, nella sua Sezione Sesta, ha stabilito un termine di 30 giorni affinché le parti coinvolte presentino le loro memorie nel ricorso di Vincitù contro l'AGCOM. Questo caso riguarda una sanzione amministrativa di 388.453,92 euro inflitta per la violazione del Decreto Dignità, in relazione alle restrizioni sulla promozione dei giochi d’azzardo.
Pubblica udienza il 18 settembre
La pubblica udienza è fissata per il 18 settembre 2025. Vincitù ha contestato una precedente sentenza del Tar Lazio, che aveva respinto il ricorso sulla legittimità del divieto di pubblicità del gioco imposto dal Decreto Dignità, invocando la disapplicazione dell'articolo 9 del decreto, in quanto ritenuto in contrasto con la Direttiva UE relativa alle normative tecniche per i servizi della società dell'informazione.
In un procedimento correlato, il Tar Lazio ha sollevato alcune questioni alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, chiedendo chiarimenti sull'applicabilità delle norme europee alle regolamentazioni nazionali, come il divieto di pubblicità del gioco. La Corte di Giustizia ha successivamente stabilito che tali normative possono essere considerate "regole tecniche". Considerando le implicazioni delle recenti decisioni della Corte di Giustizia, resta da determinare se la sanzione imposta a Vincitù sia valida alla luce del diritto europeo.
Il Consiglio di Stato ha riconosciuto che le parti non hanno avuto il tempo per articolare le proprie difese scritte in merito alle nuove pronunce e ha concesso loro un ulteriore periodo per esprimere le loro posizioni. Dopo questo termine, la questione sarà dibattuta in pubblico in udienza per valutare l'applicabilità delle decisioni della Corte europea al caso concreto di Vincitù.
Fonte: agimeg.it