Allarme CO2: Emissioni record nel 2025, accordi di Parigi a rischio

Il Global Carbon Project prevede un aumento dell'1,1% delle emissioni globali, compromettendo gli obiettivi climatici del 2015 e anticipando il superamento della soglia critica di 1,5°C

Allarme CO2: Emissioni record nel 2025, accordi di Parigi a rischio

Il Global Carbon Project prevede per il 2025 un nuovo, preoccupante record di emissioni di anidride carbonica derivanti dalla combustione di fonti fossili: petrolio, gas e carbone. Le emissioni globali sono destinate ad aumentare dell'1,1%, raggiungendo la cifra di 38,1 miliardi di tonnellate. Questo dato mette seriamente in discussione il percorso verso la decarbonizzazione globale e fa temere che gli accordi di Parigi del 2015 possano fallire ben prima del 2030.

L'accordo di Parigi stabilisce come limite minimo di sicurezza un aumento della temperatura media globale di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, raccomandando di non superare i 2°C per evitare conseguenze catastrofiche. Le previsioni del 2015 indicavano la possibilità di mantenere l'aumento entro 1,5°C fino al 2040, ma il nuovo rapporto del Global Carbon Project 2025 rivela che questo limite è ormai prossimo al superamento. Se il trend di crescita delle emissioni dovesse proseguire con lo stesso ritmo, la soglia di 1,5°C verrà superata entro il 2030, con un anticipo significativo rispetto alle stime precedenti.

Gli scienziati lanciano l'allarme: "Il budget di carbonio rimanente per contenere l'aumento della temperatura a 1,5°C, pari a 170 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, sarà esaurito entro il 2030 con gli attuali tassi di emissione. Le nostre stime indicano che il cambiamento climatico sta già riducendo l'assorbimento complessivo di carbonio da parte della terraferma e degli oceani, un chiaro segnale dal pianeta Terra che dobbiamo ridurre drasticamente le emissioni".

Il rapporto sottolinea anche l'impatto del cambiamento climatico sugli assorbitori di carbonio presenti nell'atmosfera e negli oceani. Una loro minore efficacia amplifica l'effetto serra. Secondo il rapporto, l'8% dell'aumento della concentrazione di CO2 nell'atmosfera dal 1960 è legato al cambiamento climatico, che indebolisce gli assorbitori di carbonio. In altre parole, a causa del riscaldamento globale, il plancton oceanico e le foreste terrestri "smaltiscono" l'anidride carbonica con minore intensità o in quantità inferiori. Si tratta di un fattore complesso, dipendente da molteplici condizioni, e non semplicemente da un peggioramento della fotosintesi.

Tuttavia, ci sono anche segnali positivi. La fine del fenomeno meteorologico El Niño nel 2023-2024, che ha causato ondate di calore e siccità in molte regioni, ha permesso al "serbatoio" di carbonio (gli ecosistemi naturali che assorbono CO2) di tornare ai livelli precedenti all'evento. Inoltre, si prevede una diminuzione fino a 4,1 miliardi di tonnellate di emissioni grazie ai cambiamenti nell'uso del suolo (ad esempio, la riduzione della deforestazione). Di conseguenza, le emissioni totali derivanti dall'uso del suolo nel 2025 saranno leggermente inferiori rispetto al 2024. Questi risultati sarebbero ancora più incoraggianti senza gli estesi incendi boschivi.

Nel corso del 2025, ben 35 paesi sono riusciti a ridurre le proprie emissioni pur continuando a sviluppare le proprie economie, un dato che è raddoppiato rispetto a dieci anni fa. In diversi altri paesi si è osservata una diminuzione della dipendenza dai combustibili fossili. Malgrado ciò, la situazione generale delle emissioni rimane critica e le misure intraprese finora appaiono insufficienti per invertire la tendenza.

In testa alla classifica dei paesi con il maggior aumento delle emissioni di CO2 nel 2025 si trovano gli Stati Uniti, con un incremento dell'1,9%, in parte dovuto al clima più freddo registrato nella regione. Nell'UE, la crescita delle emissioni è stata contenuta allo 0,4%, grazie alla contrazione dell'industria pesante. In Cina si è registrato un aumento simile (0,4%), ma questo dato va letto alla luce della forte crescita industriale e dell'utilizzo senza precedenti di energia rinnovabile.

In India, le emissioni dovrebbero aumentare dell'1,4%, un valore inferiore rispetto ai periodi precedenti. L'inizio anticipato della stagione delle piogge ha ridotto la necessità di raffreddamento durante i mesi più caldi, e, unitamente alla forte crescita dell'utilizzo di fonti rinnovabili, ha portato a una crescita molto contenuta del consumo di carbone. Le emissioni previste in Giappone, presentate per la prima volta quest'anno, dovrebbero diminuire del 2,2%, in linea con le tendenze più recenti. Nel resto del mondo, le emissioni dovrebbero aumentare dell'1,1%.

L'aumento previsto delle emissioni di CO2 derivanti dai combustibili fossili nel 2025 riguarda tutti i tipi di combustibile: carbone (+0,8%), petrolio (+1%) e gas naturale (+1,3%). Le emissioni del settore dell'aviazione internazionale dovrebbero aumentare del 6,8% (superando i livelli pre-pandemia di COVID-19), mentre le emissioni dei trasporti marittimi internazionali dovrebbero rimanere stabili.

La concentrazione di CO2 nell'atmosfera raggiungerà nel 2025 le 425,7 ppm (parti per milione), superando del 52% i livelli preindustriali.

Pubblicato Domenica, 16 Novembre 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Domenica, 16 Novembre 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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