Un tribunale di Washington ha rivelato che gli avvocati di Meta avrebbero raccomandato ai dipendenti dell'azienda di nascondere o eliminare parti di studi che evidenziavano gli effetti dannosi dei social media sulla salute mentale degli adolescenti. La giudice Yvonne Williams ha respinto la richiesta di Meta di avvalersi del privilegio di riservatezza avvocato-cliente per impedire al procuratore generale del distretto di Columbia di utilizzare i documenti interni nel caso riguardante i danni alla salute mentale dei minori. La giudice ha stabilito che le informazioni contenute nei documenti rientrano in un'eccezione, in quanto Meta potrebbe aver cercato consulenza legale per eludere responsabilità o commettere azioni fraudolente.
"La corte osserva che gli avvocati di Meta hanno espressamente raccomandato ai ricercatori di Meta di 'eliminare', 'bloccare', 'nascondere', 'limitare' e 'aggiornare' le loro ricerche. L'avvocato di Meta ha fornito tale consulenza legale al fine di ridurre intenzionalmente la potenziale responsabilità di Meta", si legge nella dichiarazione della giudice. In risposta, Meta ha dichiarato: "Si è trattato di normali e appropriate consulenze legali tra avvocato e cliente e, contrariamente all'affermazione fuorviante [del rappresentante] del Distretto, nessun risultato di ricerca è stato eliminato o distrutto". Tuttavia, la giudice ha insistito affinché Meta fornisse entro sette giorni quattro documenti contestati, datati tra novembre 2022 e luglio 2023.
La consulenza legale in questione è emersa nel contesto di un'ampia causa legale presso un tribunale federale della California, in cui si accusa l'azienda di aver causato dipendenza e danni psicologici ai minori. La causa è stata intentata da diverse decine di procuratori generali statali, e ad essa sono state unite diverse centinaia di azioni civili da parte di adolescenti, genitori e distretti scolastici. Le prime udienze del caso sono previste per il prossimo anno. Il procuratore generale del distretto di Columbia ha intentato un'ulteriore causa, accusando Meta di violare la legge distrettuale sulla tutela dei consumatori. Nell'ambito della procedura di divulgazione delle informazioni, Meta ha iniziato a fornire documenti alle autorità.
La decisione della giudice Williams è stata inviata al tribunale californiano. I documenti contengono corrispondenza tra i ricercatori di Meta, in cui essi riferiscono e discutono le raccomandazioni degli avvocati di eliminare o modificare i risultati delle loro ricerche. "La corrispondenza nei documenti parla da sola. Quando è stata avviata una causa con il coinvolgimento di più distretti, gli avvocati di Meta hanno comunicato ai ricercatori di Meta di apportare modifiche alle loro ricerche al fine di ridurre la potenziale responsabilità dell'azienda", ha concluso la giudice.
Questo caso solleva importanti questioni etiche e legali riguardo alla responsabilità delle aziende di social media per l'impatto dei loro prodotti sulla salute mentale, in particolare quella dei giovani. Se confermato, il tentativo di Meta di insabbiare le proprie ricerche potrebbe avere gravi conseguenze legali e reputazionali. L'inchiesta è in corso e sarà fondamentale seguire gli sviluppi futuri per comprendere appieno la portata di questa vicenda e le sue implicazioni per il futuro dei social media e la tutela dei minori.
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