Le autorità israeliane potrebbero perdere il controllo su NSO Group, azienda sviluppatrice del controverso software di spionaggio Pegasus, utilizzato in passato dai governi di vari paesi per sorvegliare giornalisti, attivisti e figure politiche. Un gruppo di investitori americani guidato dal produttore hollywoodiano Robert Simonds è vicino all'acquisto di questa chiacchierata startup in un affare valutato in decine di milioni di dollari.
Secondo fonti interne, le parti hanno raggiunto un accordo, ma per finalizzare l'operazione è necessario ottenere l'autorizzazione da parte dell'Israeli Defense Export Control Agency (DECA), un ente che fa capo al Ministero della Difesa israeliano. Questo potrebbe rallentare l'iter, poiché l'agenzia dovrà analizzare attentamente tutti i dettagli dell'accordo.
Da marzo 2023, le azioni di NSO Group sono di proprietà di una holding lussemburghese, controllata da Omri Lavie, uno dei fondatori della startup. Un consorzio di creditori, che ha investito circa 500 milioni di dollari per rilevare le azioni di NSO dal fondo di private equity Francisco Partners, ha trasferito i diritti di proprietà a Lavie dopo un processo di ristrutturazione.
Poco dopo questo trasferimento, Simonds è entrato a far parte del consiglio di amministrazione della holding, anche se un suo primo tentativo di acquisire NSO nel giugno 2023 non è andato a buon fine, portandolo a dimettersi dal consiglio. Ora, però, è riuscito a siglare un nuovo accordo per acquisire NSO. Anche se i dettagli dell'accordo non sono stati divulgati, si prevede che includerà la cancellazione di un debito di circa 500 milioni di dollari da parte di NSO. Una volta conclusa la transazione, Lavie lascerà l'azienda, mentre l'altro cofondatore, Shalev Hulio, aveva già lasciato NSO oltre due anni fa.
Durante il suo periodo alla guida della società, Lavie è riuscito a completare un processo di trasformazione che ha permesso a NSO di superare una crisi pluriennale, seguita all'inserimento del gruppo nella lista nera del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti nel 2021. Stando alle stesse fonti, NSO non solo ha cessato di registrare perdite, ma ha anche iniziato a generare un piccolo profitto, rendendola più attraente per gli investitori.
Per finalizzare l'acquisto di NSO sarà necessario anche l'approvazione della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. Tuttavia, il processo di revisione potrebbe essere complicato dai legami commerciali pregressi di Simonds con la Cina. Nel 2012, Simonds ha fondato STX Entertainment e ha ricevuto investimenti dal fondo cinese Hony Capital, che controlla Legend Holdings, la società madre di Lenovo. Nel 2016, tra gli investitori di STX si aggiunsero Tencent e PCCW di Hong Kong, e tre anni dopo TPG e Hony Capital hanno guidato un nuovo round di finanziamento di STX per un importo di 700 milioni di dollari.